Provenza 2020: diario di viaggio – Day 5
E’ la mattina dell’ultimo giorno di vacanza e siamo tristissimi, oggi purtroppo lasciamo la Provenza e torniamo a casa.
Il modo migliore per consolarsi? Facendo una fantastica colazione con vista piscina, appena fuori dalla nostra camera al Chambres d’hôtes Les Costebelles.
Questi b&b francesi sono favolosi.
Posso dire che adoravo la Francia prima di venire in Provenza ed ora la amo ancora di più?!
Purtroppo però, dopo la fantastica colazione, è il momento di fare i bagagli e lasciare questo posto incantato.
Lasciamo il b&b e la gentilissima proprietaria che ci suggerisce di aggiungere una notte e fermarci in Costa Azzurra.
Magari!! Dai, pensiamo a goderci questa ultima giornata senza strani pensieri sul darci malati domani.
Partiamo e passiamo un’ultima volta in mezzo ai campi di lavanda, dove convinco Luca a fare una sosta.
Lui mi dice che è tardi (non ero io la donna itinerario?! ) e che forse sarebbe meglio tirare dritto.
Io però non ho nemmeno una foto con i girasoli quindi lo convinco a fermarsi tra un campo di lavanda ed uno di girasoli. Cosa c’è di più bello?!
Facciamo tante foto e ripartiamo. Peccato che, dopo pochi chilometri, siamo fermi di nuovo.
Questa volta è Luca che vuole fermarsi per vedere cosa c’è al di la di un posto che aveva notato ieri.
Ecco il posto:
Ed ecco Luca in ammirazione. Certo che a volte questi uomini sono proprio strani!!
Per fortuna che, dall’altro lato della strada, c’è davvero qualcosa da ammirare: un campo di lavanda meraviglioso.
Passerei ore a fotografarla, a sentirne il profumo, non vorrei più andare via. Mi piace talmente tanto che, non fosse per le api, potrei passare in mezzo alla lavanda una giornata intera.
Purtroppo però il mio capitano mi richiama all’ordine: “Giò andiamo, è tardissimo!!”
Cos’è, ci siamo invertiti i ruoli?! Ha fatto un travelbook con la tabella di marcia e lo nasconde da qualche parte?!
Il suo travelbook non l’ho mai trovato quindi presumo fosse solo impaziente di percorrere una delle più belle strade di Francia, quella delle gole del Verdon.
Fatto sta che è tardi davvero quindi risalgo in macchina e ci avviamo verso Moustier Sainte Marie che abbiamo già visitato ieri.
Però…c’è un però: ieri non ho fatto nemmeno una foto dalla strada. L’ho detto, l’ho ripetuto più volte e poi me ne sono clamorosamente dimenticata.
Ho quasi paura a chiedere a Luca di fermarsi di nuovo ma lui ormai mi conosce quindi, quando lo vedo accostare, immagino mi abbia letto nel pensiero.
“Dai Giò, fà questa benedetta foto, veloce!!”
Non me lo faccio ripetere due volte e alla velocità della luce scendo dalla macchina e fotografo il bellissimo paesino da lontano.
Peccato che, a voler fare le cose di fretta, i risultati non sono mai eccelsi quindi mi devo accontentare di queste foto qua.
Poco male, ho la scusa per tornare in Provenza.
Passiamo sopra il Pont du Galetas e ci avviamo a percorrere la strada settentrionale delle Gole del Verdon. Sarà bella come dicono?
La risposta è un risonante si!
I panorami sono favolosi e vorremmo fermarci ogni 5 metri per fare una foto. Purtroppo però non è possibile, sia perchè perderemmo davvero troppo tempo sia perchè ci sono pochi spazi dove fermarci.
Per fortuna però qualche posto dove sostare lo troviamo e ci gustiamo vedute favolose sia sul Lago di Saint Croix che sulle gole.
Continuiamo a percorrere la strada fino ad arrivare alla famosa Route de Crêtes, la strada delle creste.
I panorami, anche qui, sono da togliere il fiato.
Caspita, se andiamo avanti così a fine giornata mi toccherà farmi il ventolin!! (Che non è una droga ma il mio farmaco per l’asma )
Lasciamo la strada delle Creste e torniamo sulla strada principale, secondo me ancora più bella.
Arriviamo ben presto a Point Sublime, il punto panoramico che più aspettavo.
Purtroppo però c’è gente ovunque, il parcheggio è piccolo e non c’è l’ombra di un posteggio. Cos’è, la settimana di ferragosto? E’ un martedì feriale nell’anno della pandemia mondiale, come fa ad esserci tutta sta gente?!
Come se non bastasse inoltre, per il parcheggio, si aggirano due poliziotti che multano chi ha parcheggiato male o ai lati della strada.
Eh no, un’altra multa anche no!
Fortunatamente per noi, quando stiamo per perdere le speranze, vediamo due persone andare verso la macchina.
Luca e la sua fortuna per i parcheggi non si smentisce nemmeno a Point Sublime. Solo lui poteva essere così fortunato da trovare posto in quel marasma.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo a Point sublime.
O meglio, tentiamo di avviarci. Di indicazioni non ce ne sono e di tutta la gente delle macchine nel parcheggio nemmeno l’ombra. Non ci siamo persi, vero?
Non ci preoccupiamo più di tanto, dopotutto qui siamo in Francia, a pochi minuti dall’auto, mica in mezzo ad un bosco in Africa dove ci siamo persi lo scorso anno!
Continuiamo sempre dritto, da qualche parte arriveremo. Ed ecco che, finalmente, dopo 6/7 minuti appare il sentiero. Da dove si arrivava? Lo scopriremo tornando indietro, forse.
Dopo pochi metri ecco Point Sublime. Che dire? E’ qualcosa di favoloso.
Non ce ne andremmo più, tutto è così fantastico che sembra il paradiso e siamo completamente rapiti dal Grand Canyon d’Europa.
Torniamo sui nostri passi facendo la strada dell’andata e in 10 minuti siamo alla macchina, è ora di lasciare il nostro posto auto al fortunato che lo troverà.
La prossima tappa è Couloir Samson, dove non siamo altrettanto fortunati col parcheggio.
Le macchine sono ovunque e non posso nemmeno scendere a fare una foto perchè c’è il divieto di fermata praticamente ovunque.
Probabilmente, non avessimo avuto l’esperienza di Gordes, sarei scesa 2 minuti e via ma qui non me la sono sentita di rischiare un altra multa vista l’elevata presenza di polizia.
Ecco, oggi ho già due scuse per tornare in Provenza.
Risaliamo in macchina, raggiungiamo Castellane senza fermarci e proseguiamo verso la Costa Azzurra percorrendo una strada bellissima ed inaspettata.
Lo stomaco inizia a brontolare quindi scegliamo il primo paesino che incontriamo, Gréolières, ed il primo ristorante che troviamo per fare una sosta.
Per noi è stranissimo fare le cose a caso ma abbiamo deciso di andare a Nizza stamattina quindi pianificare in anticipo era impossibile.
Grazie al cielo la fortuna ci assiste e mangiamo benissimo. Magari qualcosa di non proprio estivo ma benissimo.
Chi è il pazzo che mangia spezzatino di cervo e polenta il 7 di luglio?!
Eccoci qua, Giò e Peruz….non ci smentiamo mai, i pazzi siamo sempre noi!!
Con la pancia piena (e vorrei ben vedere ) andiamo a fare due passi per vedere il paesino. Vedere il paesino o smaltire il cibo? Dai, diciamo entrambi.
Gréolières si rivela una bellissima sorpresa, è molto carino e interessante anche se semi deserto.
Soddisfatti della visita risaliamo in macchina, diretti a Nizza.
Perchè Nizza? Perchè c’è il negozio preferito di mia sorella e io devo trovare assolutamente un souvenir da portarle a casa se non voglio che mi uccida.
Beh, col senno del poi, devo ringraziare mia sorella.
Non fosse stato per il suo regalo non avremmo nemmeno preso in considerazione Nizza che invece si è rivelata, anche lei, una bellissima sorpresa.
Oggi è la giornata delle sorprese!
Quando usciamo dal parcheggio a Place Massena infatti restiamo a bocca aperta.
Ma siamo a Nizza? Che meraviglia è? Non ce la ricordavamo così bella! (l’avevamo già vista entrambi separatamente tanti anni prima).
Con il sole che va e viene giriamo per la piazza, passeggiamo sulla Promenade des Anglais, entriamo nei giardini e soprattutto andiamo nel grande centro commerciale sulla via principale a prendere il souvenir per la mia sorellina.
Facciamo il nostro acquisto ed usciamo, diretti al parcheggio e alla nostra ultima tappa della giornata, Tête de Chien, un bellissimo punto panoramico con vista sul principato di Monaco.
Purtroppo però, una volta sulla strada che ci porterà all’agognata vista, troviamo una transenna.
Ma come?
Esco e vado a controllare ma c’è scritto ciò che temevo, si può proseguire soltanto a piedi.
Ma come? Conosco persone che solo la scorsa settimana sono salite fino in cima!
Vabbè, parcheggiamo nel parcheggio prima della transenna e apriamo Google maps per vedere di che morte dobbiamo morire.
30 minuti. 30 Minuti in salita sotto il sole che ovviamente adesso è tornato a splendere come non mai. Ma lo ha fatto apposta ad uscire ora?!
Luca inizia a soffiare, io mi armo di cappello e iniziamo la “scalata”.
Fortunatamente c’è un piccolo sentiero costiero, leggermente più lungo ma decisamente più piacevole. Arriveranno vivi in cima i nostri eroi? Forse senza fiato ma per quello c’è sempre San Ventolin.
Una volta in cima scopriamo che ci sono macchine, evidentemente qualcuno è stato più furbo di noi ed è passato lo stesso.
Perchè in questa vacanza gli unici che rispettano le regole siamo sempre noi 2? Di solito è il contrario.
Maledicendoci per essere stati così bravi percorriamo l’ultimo tratto del sentiero ed arriviamo al punto panoramico.
Si, ne è valsa decisamente la pena!!
La vista è stupenda e se potessi starei qui fino al tramonto per vederne lo spettacolo.
Che ne dici Luca, ascoltiamo la signora di stamattina e facciamo un’altra notte in Costa Azzurra? Sono sicura che a Monte Carlo c’è qualche bel 5 stelle pronto ad ospitarci!!
La sua risposta? Gli va benissimo….se pago io!! Dov’è finita la cavalleria?
Purtroppo non ho vinto al super enalotto quindi facciamo ritorno alla macchina, questa volta per la più rapida strada asfaltata e ci apprestiamo a lasciare la Costa Azzurra con la promessa di tornarci quest’inverno.
Purtroppo come sappiamo tutti la pandemia non è stata d’accordo con i nostri programmi.
Prendiamo l’autostrada e, una volta in Italia, scopriamo che alle 22 un pezzo di autostrada chiuderà.
Il pilota di formula uno si impossessa di nuovo di Luca e riusciamo ad oltrepassare il tratto che chiuderanno alle 22 alle 21.56.
Non ci arriverà un’altra multa, vero?!
Arriviamo a casa a mezzanotte, stanchi ma felici della vacanza appena trascorsa.
Come da tradizione non posso che terminare come tutti gli altri miei diari, con le impressioni di questo viaggio, molto più breve degli altri ma comunque bellissimo.
E allora….
Cosa mi resterà di questo viaggio?
E’ stato un viaggio strano, diverso da tutti gli altri.
Un viaggio nato quasi per caso, come consolazione al viaggio negli USA e in Canada saltato a causa della maledettissima pandemia.
Ciò nonostante è stato un viaggio (posso chiamarlo viaggio o è meglio viaggetto?! ) corto ma bellissimo, pieno di meraviglia.
Il viola dei campi di lavanda, il giallo dei girasoli, il caldo allucinante, la bellezza dei borghi sono cose che non potrò dimenticare e che mi resteranno dentro per sempre.
Questo “viaggetto” ha inoltre un merito importante: mi ha fatto capire che anche le situazioni più brutte possono portare a qualcosa di buono, non solo nei viaggi ma anche nella vita.
Che bisogna sempre trovare il lato positivo cercando di non abbattersi.
Grazie Provenza!!