Viaggiare non è mai abbastanza.

Namibia 2019: Diario di viaggio – Day 6

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La sveglia suona alle 5.15, dobbiamo prepararci e fare una piccola pre-colazione in camper visto che quella al lodge sarà soltanto finita l’escursione coi ghepardi, alle 8 e mezza passate.

Alle 5.55 sentiamo passare un’auto e, convinti che sia la nostra, usciamo dal camper tutti imbacuccati con guanti e berretto invernali.

La macchina però non si ferma quindi rientriamo e ci sediamo ad aspettare che arrivi il nostro passaggio.

Alle 6.05 non si vede nessuno, alle 6.15 ancora niente e alle 6.20 iniziamo a pensare che la nostra auto non arriverà mai.

Io inizio a diventare nervosa, Luca pure e, quando alle 6.30 siamo ancora li ad attendere, capiamo che si sono dimenticati di noi.

Sono nera, questa era una delle escursioni che più aspettavo di tutta la vacanza.

Torniamo a letto o ci incamminiamo su per la collina da soli? Siamo sveglissimi quindi, scarponi ai piedi e pila in mano, scegliamo l’opzione 2.

Saremo mangiati da qualche strano animale?

Ci arrampichiamo su per la collinetta, chiacchieriamo, facciamo video e foto e ci guardiamo un’alba super.

Le foto sulla collina sono uscite scurissime, ho provato schiarirle ma il risultato è pessimo. Vabbè, ve la metto lo stesso, portate pazienza per la qualità indecente.

 

ghepardi namibia

 

Ma che meraviglia è questo posto?

Scendiamo e, per far passare il tempo, ci facciamo una bella passeggiata.

Il sole è ancora basso e fa un freddo incredibile ma noi non lo sentiamo tanto siamo rapiti da tutto quello che ci circonda.

 

ghepardi namibia

ghepardi namibia

ghepardi namibia

ghepardi namibia

 

Ci è QUASI perfino passata l’incazzatura per stamattina.  Attenzione, ho detto quasi.

Torniamo al camper, indossiamo abiti un po’ più leggeri e partiamo per raggiungere la reception, pronti a fare uno di quei cazziatoni da paura.

Appena il ragazzo ci vede ci chiede come va e quando con un tono da funerale gli rispondo MOLTO MALE lui sussulta.

Faccio così paura?

Ci chiede cos’è successo, glielo spieghiamo ed io gli ripeto più volte che sono davvero molto arrabbiata.

Lo ero davvero, mi avevano portato via una delle cose che più aspettavo!!

Il ragazzo capisce che deve correre ai ripari quindi si offre di regalarci chetah viewing, cena di ieri sera e colazione. Vediamo che ce la sta mettendo tutta per farsi perdonare quindi accettiamo e andiamo a fare colazione.

Al ristorante viene a prenderci la nostra guida per il chetah viewing, siamo solo noi 2 e ancora non sappiamo che questa esperienza sarà una delle più belle di tutta la nostra vita.

Dopo un breve tratto in auto arriviamo sulle dune dove si trovano i ghepardi, dentro ad un recinto davvero enorme.

Li vedremo attraverso la rete, vero?

La guida ci spiega che di solito il Chetah  Viewing non prevede l’entrata nel recinto ma soltanto la visione attraverso la rete.

Tuttavia, per farsi perdonare del disguido di stamattina, se vogliamo sono disposti a condurci dentro al recinto a piedi, a pochi metri dai ghepardi.

Io deglutisco, ha detto a piedi a pochi metri dai ghepardi?

Luca è al settimo cielo “ Giò, vedremo i ghepardi vicinissimi!!”

La guida ci da un bastone a testa e ci spiega che, se i ghepardi si avvicinano troppo, dobbiamo portare il bastone in avanti ed alzare l’altro braccio.

Devo inoltre togliermi gli occhiali specchiati altrimenti rischio di essere scambiata per un ghepardo ed essere attaccata.

Ci rassicura poi dicendoci che nessuno è mai stato attaccato ma che bisogna fare attenzione perché uno dei ghepardi ha un caratteraccio.

Luca, come se non fossi abbastanza spaventata, si gira verso di me e mi dice che c’è sempre una prima volta.

Grazie Peruz, se volevi terrorizzarmi ci stai riuscendo benissimo.

Devo proprio entrare in questo recinto?? 

Ci incamminiamo sulle dune ed io sono davvero spaventata, sopravviverò per raccontare questa esperienza?

Luca, manco mi avesse letto nel pensiero, si gira e tenta di farmi coraggio dicendomi che poi potrò raccontare di questa esperienza nel mio diario di viaggio.

Dai Giò, forza.

Arriviamo in cima alla duna di sabbia e i ghepardi sono li, fermi, che ci guardano curiosi.

Quanto sono belli?!

 

ghepardi namibia

 

La guida ci fa segno di avvicinarci ancora finchè arriviamo a nemmeno 3 metri da loro.

Volete andare ancora più vicino?

No grazie guarda, sto benissimo dove sono.

La paura è tanta ma l’emozione ancora di più, questa è una di quelle cose che si ricordano per tutta la vita.

 

ghepardi namibia

ghepardi namibia

ghepardi namibia

ghepardi namibia

 

Sono bellissimi ma sono combattuta: una parte di me non se ne andrebbe più, l’altra non vede l’ora di darsela a gambe.

Perciò, quando la guida ci dice che è ora di andare ed usciamo dal recinto, non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.

Sono salva!!

Facciamo ritorno alla reception, salutiamo la guida ed andiamo a ringraziare il ragazzo inglese.

Lui mi chiede subito se sono ancora arrabbiata e quando gli dico di no mi dice che ne è molto contento. Bisogna dargliene atto, si sono fatti perdonare alla grande!

A malincuore è arrivata l’ora di lasciare Kaanan, adesso ci aspetta il posto più famoso e turistico della Namibia, le dune di Sossusvlei.

Ci arriveremo con la schiena tutta intera? 

Il resto della D707 è carino ma niente di così entusiasmante e la strada che conduce a Sessriem è la peggiore di tutto il viaggio.

 

sessriem strada

strada sessriem

 

E’ davvero dissestata ma io ho il pilota migliore del mondo ed arriviamo al nostro campeggio tutti interi.

Abbiamo avuto la fortuna di trovare posto nel campeggio all’interno del gate, quello in cui si può entrare al parco un’ora prima ed uscire un’ora dopo di tutti i comuni mortali.

La posizione però è l’unica cosa positiva del posto visto che tutto il resto è pessimo: c’è un affollamento incredibile, i bagni sono sporchi e senza carta e al ristorante sono di una lentezza allucinante.

Troviamo un soprannome adatto a sto posto?! Ce l’ho, il campeggio dei poveri!!

Si perché qui a Sossusvlei non c’è solo il campeggio ma anche un bellissimo lodge, alla modica cifra di quasi 300€ a notte.

Noi ovviamente quel lodge non l’abbiamo mai preso in considerazione, siamo poveri, ricordate? :4_joy:

Facciamo il check in, ci sistemiamo nella nostra piazzola e mangiamo i nostri panini.

Sono le 2 e mezza ed abbiamo deciso di passare il pomeriggio a rilassarci e a gironzolare per la zona. A vedere le dune ci andremo domani, tanto abbiamo un giorno pieno

Per prima cosa porto Luca a vedere il bellissimo lodge appena fuori dal gate, il Sossusvlei lodge.

Voglio fargli una sorpresa e portarlo a mangiare qui stasera, ho sentito meraviglie del loro buffet e non voglio perdermelo.

Andiamo quindi alla reception, prenotiamo il nostro tavolo per la sera e poi andiamo al bar a bere qualcosa. Quanto si sta bene qua?! Che relax, peccato dover andare al distributore a rifornire il camper.

Dopo aver fatto benzina e preso un paio di birre al market per l’aperitivo di domani sera decidiamo di andare a vedere il tramonto sulla Elim dune, la duna più vicina al gate di ingresso.

Una volta al parcheggio ci rendiamo conto che forse abbiamo fatto tardi, il sole sta iniziando a scendere un po’ troppo velocemente.

“Dai Giò, si tratta di solo mezz’oretta di scalata, sarà un tramonto bellissimo conquistato in modo facile facile….”

Talmente facile che a metà salita sto per perdere un polmone. :4_joy:

Avevamo completamente sottovalutato quanto fosse impegnativo camminare sulla sabbia e la salita, complice anche la fretta per l’ora tarda, è più sfiancante del previsto.

Per fortuna, come sempre quando c’è una competizione o un tramonto di mezzo, io entro in trans agonistica e arrivo giusto in tempo per fare qualche bella foto del sole che scende sulla duna.

 

dune ghepardi

dune namibia

dune ghepardi

 

Qui mi rendo conto che mi manca tremendamente l’aria ma per fortuna nel marsupio ho il mio inseparabile ventolin che mi fa subito stare meglio.

“Vuoi uno spruzzetto anche tu Luca? Vedrai come ti apre i polmoni”

Lui è provato ma è restio a prendere le medicine anche quando gli servono quindi mi guarda in malo modo e scuote la testa.

“Ti pare che mi faccio il Ventolin?!”

E’ ora di tornare al nostro campeggio dei poveri, parcheggiare nella piazzola ed andare a piedi al buffet del Sossusvlei lodge.

Il gate pedonale del campeggio chiude alle 10 quindi abbiamo quasi un paio d’ore per mangiare.

Dopo 5 minuti a piedi arriviamo al ristorante, ma che meraviglia è mai questa? Si mangia all’aperto, su tavolini illuminati solo dalle candele.

C’è l’isola degli antipasti, quella dei primi, quella della carne e quella del pesce.

Ci sono almeno 15 tipi di carne diversa, rigorosamente cruda e pronta ad essere cucinata sul momento da uno dei ragazzi alla griglia.

Mangiamo come se non ci fosse un domani, ci sembra di essere in paradiso.

Costo totale? 27 euro a testa mai spesi meglio.

Con la pancia piena torniamo al campeggio, pronti ad alzarci all’alba anche domani mattina, ci aspettano le dune di Sossusvlei!!

 

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