Namibia 2019: Diario di viaggio – Day 5
Ci svegliamo belli comodi nel nostro lettone pronti per i pinguini e la D707, la strada più bella della Namibia. Oggi non dobbiamo fare salti mortali per scendere dal letto (Luca) né uscire al freddo e al gelo ad accendere la stufetta (io).
Ma chi ce lo fa fare di lasciare questo parad….questa stanza?!
In lontananza però sentiamo già il richiamo dei pinguini quindi ci vestiamo, prepariamo lo zaino con il binocolo (….) ed usciamo per raggiungere a piedi il centro di Luderitz.
Di giorno la situazione è tranquilla, incontriamo un sacco di ragazzi del posto che stanno andando a lavorare in quella che ha tutta l’aria di essere una fabbrica, e nel giro di 10 minuti arriviamo al molo da dove parte il nostro catamarano.
Abbiamo scelto la Penguin Catamaran anziché l’altra compagnia più blasonata, sperando di trovare una barca meno affollata.
Ed è proprio così, nell’altra barca sono in tantissimi e fanno a gara per rubarsi il posto noi invece siamo in 8, 2 italiani (noi) e 6 cinesi locali.
Cinesi locali?
Si, durante la crociera abbiamo scoperto che vivono e lavorano a Swakopmund e sono in vacanza qualche giorno a Luderitz visto che non ci sono mai stati.
I cinesi evidentemente ci sono proprio dappertutto, anche in Namibia.
La crociera è meravigliosa ed il capitano ci dice che siamo veramente molto fortunati, oggi è molto caldo rispetto a qualche giorno prima.
Io e il bambino cinese siamo nei posti più belli della barca ma, ad ogni onda, Luca teme di doversi tuffare per venirmi a salvare.
Non importa, questo posto è bellissimo e non lo cambierei per nulla al mondo.
Dopo un po’ finalmente arriviamo alla Halifax Island, quella dove si trovano i pinguini.
Li vediamo da distante ma è un’emozione unica, sono piccoli e carini, così carini che vorrei tanto scendere dalla barca e raggiungere la riva per stare li in mezzo a loro.
Vista la temperatura dell’acqua però mi trattengo, credo che l’avventura non finirebbe con un mio selfie con i pinguini ma con una mia foto nell’ospedale di Luderitz per ipotermia.
Che peccato che sono così distanti e non riusciamo a vederli bene…….!!!
Il capitano ci offre una buona cioccolata calda e, dopo averci raccontato qualche aneddoto, fa rotta verso un altro pezzo di costa.
La costeggiamo finchè non scorge un gruppo di delfini di cui ci mettiamo subito all’inseguimento… Loro si divertono a giocare con il catamarano e noi facciamo milioni di foto e di video.
Foto decenti? Ben poche, non ne volevano sapere di mettersi in posa quei delfini monelli!!
Facciamo rientro a Luderitz ed io e Luca siamo in una bolla di felicità. Dobbiamo proprio andarcene da qua?
Purtroppo si quindi rientriamo all’hotel, ricarichiamo tutto sul camper e facciamo rotta verso Aus dove ci aspetta un buon pranzetto.
Prima però abbiamo ancora una cosa da fare, fermarci alla pozza di Garub a vedere i cavalli selvaggi di Aus.
Imbocchiamo la stradina sterrata che conduce alla pozza e, per la prima volta durante questa vacanza, ho seriamente paura di forare. La stradina è molto sconnessa ma per fortuna va tutto bene e riusciamo ad arrivare sani e salvi.
I cavalli sono tantissimi quindi non scendiamo dalla macchina ma ci limitiamo a fare qualche foto con il finestrino aperto.
“Giò, visto il tuo amore per i cavalli perché non scendi e vai ad accarezzarli?”
“Vuoi liberarti di me Peruz?!
“Certo che no!! E comunque devi parlare piano, stai urlando!!”
“Urlando?! Ma se sto parlando normale!”
“Appunto, è troppo forte, devi sussurrare altrimenti spaventi i cavalli e vanno via!!”
E ci risiamo, come qualche anno fa a Zion siamo di nuovo al punto in cui lui mi ordina di SUSSURRARE perché altrimenti spavento gli animali.
“ Va bene Luca, sarò la donna che sussurra ai cavalli, ok?!”
Lui ride e dopo qualche altra foto (il click della macchinetta non li spaventa, vero Luca? ) ripartiamo alla volta di Aus.
Qui mangiamo alla Bahnhof Aus e, neanche a dirlo, vicino a noi sono seduti degli italiani che non vedono l’ora di fare 4 chiacchiere.
“Stamattina siamo andati a vedere i pinguini in catamarano, escursione bellissima, peccato che erano distanti, ci sarebbe servito un binocol…..”
Non faccio in tempo a finire la frase che io e Luca ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Ma quanto siamo deficienti?! Avevamo il binocolo nello zaino e non l’abbiamo tirato fuori per vedere i pinguini!!
Mangiamo veramente bene e il tempo passa talmente veloce che ci rendiamo conto di essere gli ultimi.
E’ ora di ripartire verso la D707 e soprattutto verso il Kanaan Desert Retreat, uno dei posti che più non vedevo l’ora di vedere.
Imbocchiamo quella che a detta di tantissima gente è la strada più bella della Namibia e finiamo, metro dopo metro, per restare incredibilmente delusi.
“Scusa Giò, ma sei proprio sicura che questa D707 sia definita la strada più bella della Namibia?”
“Certo Luca, c’è scritto un po’ dappertutto!!”
“Beh, chi dice che questa è bella non ha mai fatto le strade che abbiamo fatto noi in America!”
Sogno o sono desta?! L’ha nominata di nuovo??
Faccio finta di nulla e gli rispondo che anche secondo me non è nulla di particolarmente entusiasmante e che le scenic bway Americane sono tutta un’altra storia.
Dentro di me però faccio i salti di gioia perché in questi giorni sto capendo che, anche se non lo vuole ammettere e non lo ammetterà mai, anche lui ormai ha gli USA nel cuore.
La strada è piuttosto semplice tranne per un breve tratto in cui la sabbia sul fondo stradale è davvero tanta, talmente tanta che per un attimo ho un flash del nostro camper insabbiato e di noi due costretti a passare la notte in mezzo al deserto in balia degli animali.
Per fortuna Luca ha più sangue freddo di me e supera la sabbia agevolmente.
Arriviamo alla deviazione con il Kanaan Desert Retreat e io già mi pregusto la nostra bella piazzola in mezzo al nulla.
Prima però andiamo a fare il check in dove troviamo un ragazzo inglese molto gentile e programmiamo con lui le attività di domani, escursione all’alba e Cheetah Viewing a metà mattinata.
Ci accordiamo anche per cenare al loro ristorante e, quando gli diciamo che quasi quasi facciamo anche la colazione nel loro ristorante lui ci guarda perplesso.
“Scusatemi ragazzi ma… cenate al lodge, fate colazione al lodge…perché non avete alloggiato al lodge?”
Luca mi guarda e gli dice di chiedere a me visto che il viaggio l’ho organizzato io.
Io divento di tutti i colori e cerco di inventarmi qualcosa sul momento, dicendogli che ci piace l’esperienza del campeggio (seee certo come no ) ma che per due giorni abbiamo deciso di non cucinare.
Usciamo ed io e Luca ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
“Giò, perché non gli hai detto la verità?!”
“Cosa volevi gli dicessi, che non alloggiamo nel loro costosissimo lodge perché siamo poveri?! “
Ridendo torniamo alla nostra piazzola che, con ben 13€, ci offre una vista meravigliosa sulla zona circostante.
Non c’è l’energia elettrica ma per una notte possiamo anche farne a meno.
Con questo panorama a chi serve l’energia?!
Ci rilassiamo un po’ e poi andiamo a cena, completamente rapiti da tutto ciò che ci circonda: questo posto è davvero stupendo e ci piace da matti, c’è una pace incredibile.
Ci sediamo e guardiamo il sole che va giù sorseggiando un cocktail, per me un blu Margarita che non assomiglia per niente al vero margarita ma va bene lo stesso, in questo posto stupendo andrebbe bene qualsiasi cosa, anche un semplice bicchiere d’acqua.
Al ristorante il menù è fisso ma mangiamo benissimo e sono tutti davvero gentilissimi, quasi ci dispiace finire la cena e tornare alla nostra piazzola.
Purtroppo però dobbiamo farlo, la sveglia è alle 5.30 visto che alle 6 ci verranno a prendere per la nostra bellissima escursione all’alba…………
Ah, se solo avessimo potuto prevedere il futuro!!
– Clicca qui per la giornata precedente –
– Clicca qui pel la giornata successiva –