Namibia 2019: Diario di viaggio – Day 2
E’ il nostro primo giorno pieno in Namibia, oggi si va nel deserto del Kalahari!
Quando apro gli occhi e vedo la luce filtrare dalla finestra sono al settimo cielo. Quanto è bello svegliarsi di giorno anziché alle 3 di notte per il jet lag?!
Sono le 7 passate quindi scendo dal letto e vado a svegliare Luca.
“Peruz è giorno, svegliati!!”
“Si, lo vedo che è giorno, vedi che su questo l’Africa è meglio dell’America? Non abbiamo il Jet Lag!!”
“Come non abbiamo? Mi ha sempre detto che tu il jet lag non lo soffri!!”
Lui si accorge della gaffe e tenta di rimediare ma alla fine, dopo ben 3 anni, scopro che anche lui si svegliava nel cuore della notte solo che, a differenza mia, lui riprendeva sonno velocemente.
Il maledetto però mi ha sempre detto che lui dormiva come un sasso!!
Ci vestiamo e andiamo a fare colazione nella saletta appena sotto le stanze. C’è latte, succo, yogurt, pane e marmellata e, come prima cosa, Luca mi dice che gli manca la sua macchinetta dei waffle.
Vedi Luca che su questo sono meglio gli USA?! Siamo 1 a 1!!
Torniamo in camera, facciamo i bagagli, li carichiamo sul camper (che dio ci aiuti ) e andiamo a pagare.
Bene, siamo pronti a partire.
Usciamo dal traffico di Windhoek diretti a Rehoboth per fare la spesa alla Spar.
Oggi percorriamo la B1, una lunga strada asfaltata senza particolari attrattive.
L’unico passatempo è guardare le scimmiette che ogni tanto attraversano la strada e ascoltare Luca che, come al solito, trova il modo per prendermi in giro.
“Sai Peruz che è la prima volta che vedo una scimmia in libertà?!”
“Non dire cavolate Giò, sai benissimo che non è vero. Non ti guardi allo specchio ogni mattina scusa?!”
Io sono basita e lui ride come un matto. Come se le inventa queste battute PESSIME?!
Tra una battutaccia e l’altra arriviamo al Tropico del Capricorno dove scendiamo e facciamo le solite di foto di rito.
Dopo una mezz’oretta però accade il dramma.
Lo vedete il cappellino militare appoggiato sul camper nella foto sopra? Era il cappellino preferito di Luca.
Perché era? Perché è rimasto in Namibia, più precisamente nello spiazzo del cartello del Tropico del Capricorno.
Sbadatamente mi sono dimenticata di averlo appoggiato sul camper e quando siamo partiti il cappellino era ancora la. Serve che vi dica il cazziatone che mi sono beccata poi?
Dopo una serie infinita di rimproveri tento di farmi perdonare dicendogli che una volta a casa gli prenderò un cappellino nuovo.
“Nessuno sarà mai come il mio!!”
“Ma dai Luca, l’hai pagato 5 euro, se vuoi ti prendo quello militare bellissimo con lo stemma degli Yankee!”
A queste parole lui si rasserena e guardandomi mi dice ok, che gli va bene.
Io lo guardo stranita, cosa non mi sta dicendo? Poi, quando dopo una lunga pausa riapre bocca, capisco tutto.
“Dai, compra i biglietti Giò!”
“Che biglietti?”
“Quelli per New York!! Non dobbiamo andare a comprare il cappello? Io lo voglio originale, me lo hai perso tu e adesso i biglietti per andare a prenderlo li paghi tu!!”
Si si certo, credici caro!!
La tensione ormai si è sciolta e proseguiamo ridendo fino a Rehoboth, dove accade il dramma numero 2 della giornata.
L’entrata della Spar ha una sbarra con un’altezza massima di 2 metri, decisamente troppo bassa per il nostro camper.
Ci mettiamo quindi a cercare un altro supermercato dato che dobbiamo fare la prima grande spesa (quella da Wallmart supercenter per intenderci) e prendere i panini per pranzare.
Guardiamo google maps e vediamo che a pochi metri c’è uno shoprite.
Ottimo, andiamo la.
Non facciamo nemmeno in tempo a parcheggiare il camper nel piazzale adiacente al supermercato che siamo letteralmente accerchiati da 7 uomini.
Appena apriamo le portiere iniziano a parlarci, chiedendoci denaro per “tenere il nostro camper al sicuro”.
Luca, che per fortuna lavorando in Kenya l’Africa la conosce abbastanza, gli assicura che, se “avessero tenuto il nostro camper a sicuro” i soldi glieli da una volta finita la spesa.
Serve che vi dica che è stata la spesa più veloce di tutta la nostra vita?
Quando usciamo sono ancora la, Luca gli da dei soldi ma loro insistono dicendo che sono 7 uomini e vogliono di più, altrimenti non ci lasciano andare via.
Io inizio a perdere la pazienza, tiro fuori il portafoglio, do altri soldi a Luca e gli dico di darglieli, l’unica cosa che voglio è andare via da qui.
Lui glieli da ma loro continuano a insistere che ne vogliono di più.
Anche Luca è sul punto di perdere la pazienza e, quando mette in moto il camper, temo voglia investirli tutti.
Fortunatamente a questo punto capiscono che da noi non avranno altro quindi ci lasciano finalmente partire.
Alleluja!!!
E’ ora di pranzo perciò, una volta lontani a sufficienza dai centri abitati, decidiamo di fermarci in una delle tante aree di sosta per fare un picnic.
Ci sediamo e mangiamo i nostri panini, commentando quanto successo poco prima.
Dopo mangiato ho bisogno di andare in bagno ma di toilette nemmeno l’ombra quindi Luca mi suggerisce di usare la toilette del camper.
E’ qui che avviene il dramma numero 3 della giornata, per fortuna l’ultimo.
Prima di utilizzare il bagno del camper per la prima volta bisogna gettare all’interno del water del disinfettante che nel nostro caso si trova in delle piccole boccettine blu dall’aria innocua.
Prendo la boccettina e la capovolgo per gettare il liquido blu nel water. E’ a questo punto che, quando faccio leggermente pressione per far uscire il liquido, la boccetta mi esplode in mano.
Resto paralizzata: sembro un puffo, il bagno è ricoperto di schizzi blu ed ho appena distrutto 1 boccettina delle 3 disponibili.
Chi lo dice adesso a Luca? Questo mi ammazza!!
La situazione però è comica e lui, invece di rimproverarmi, inizia a ridere di gusto.
“Sei proprio una donna avventura, lo sai Giò?!”
“Si guarda, non ti dico quanto!!”
Ridendo pulisco tutto e, con il camper come nuovo, ripartiamo alla volta del Kalahari, la tappa finale della giornata.
Quando arriviamo sono da poco passate le 2, facciamo il check in al meraviglioso Kalahari Anib Lodge dove ci chiedono se vogliamo fare qualche escursione.
Qui per fortuna sono gentilissimi e ci spiegano tutto per filo e per segno, consigliandoci di fare il safari al tramonto anziché noleggiare le fat bike.
Seguiamo il consiglio e prenotiamo il safari delle 16.
Prendiamo possesso della nostra piazzola privata, è tutta nostra ed è fantastica.
Sono tutti così i campeggi in Namibia, vero? Magari!!
Sistemiamo i bagagli ed i sacchi a pelo e in un attimo arrivano le 4. Ci rechiamo alla reception dove veniamo assegnati all’ultima jeep in partenza.
Abbiamo una gran botta di c..fortuna visto le altre sono piene mentre noi siamo solamente in 4 .
Gli altri due ospiti sono due italiani simpaticissimi con cui, complice anche la guida spassosissima, passiamo proprio un bel pomeriggio nel deserto del Kalahari.
Vediamo tanti animali e il paesaggio ci piace tanto.
Al termine del safari parcheggiamo in compagnia di tutte le altre jeep e, finchè le guide preparano l’aperitivo, noi ne approfittiamo per fare un giro e fotogafare il posto.
Quasi tutti bevono birra o vino mentre noi prendiamo un gin lemon ciascuno.
Che problemi ci sono a bere un gin lemon prima di cena?! Noi siamo veneti!
Assaggiamo il biltong, la loro carne secca, e facciamo tantissime altre foto, il tramonto sul Kalahari è splendido.
E’ il nostro primo tramonto Africano e restiamo a bocca aperta.
Avevo tanto sentito parlare di quanto siano belli i tramonti in Africa ma vederli dal vivo è tutta un’altra storia….Sono davvero da mozzare il fiato.
Siamo li intenti a guardare il panorama e a chiacchierare quando vedo la nostra guida che ci fa segno di andare li al banchetto.
Ci dice che il vino è quasi finito ma che, visto che gli stiamo simpatici, ne ha tenuti da parte due bicchieri per noi.
Abbiamo la faccia da alcolisti per caso?!
Il sole tramonta e noi stiamo davvero bene, è stato un pomeriggio fantastico, grazie Kalahari!
A destinazione lasciamo una lauta mancia alla guida (se l’è proprio meritata) e ci mettiamo d’accordo con i nostri due nuovi amici italiani per andare a cena insieme.
Il buffet è fornitissimo e tutto è davvero buono, talmente tanto da salire sul podio delle miglior cene della vacanza.
E’ tardi e, una volta salutati i nostri amici, ce ne andiamo a letto, nel mezzo del deserto del Kalahari.
Sopravvivremo alla prima notte in camper?!
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