Namibia 2019: Diario di viaggio – il prologo
Ed eccoci qua con il nostro nuovo diario di viaggio: Namibia 2019!!
Nel 2018, più o meno cinque secondi dopo essere scesa dal volo Las Vegas – Venezia, ho iniziato a fantasticare su quale sarebbe stata la meta per il 2019.
Le idee erano come sempre tantissime: Bali, Thailandia, Cambogia e USA. Potevano forse mancare i miei amati Stati Uniti nelle papabili destinazioni?
Ovviamente no!!
Stavolta però sapevo che tornare negli USA sarebbe stato difficilissimo, quasi impossibile. Luca voleva cambiare meta ed anche da parte mia c’era la voglia di visitare qualche altro continente.
Ok ma…quale? Guardo un po’ di mete ma i voli sono alle stelle.
Il problema poi è che più passano i giorni più inizia a tornarmi la voglia di tornare negli Stati Uniti.
No Giò, non ti lusingare, non farlo!! Stavolta Luca ti ammazza se gli proponi di tornare un’altra volta in America!!
Riesco a trattenermi e, per farmi venire qualche idea, inizio a leggere alcuni diari di viaggio sul web.
Provo a stare lontana da quelli degli USA, leggendo solo quelli riguardanti altri continenti.
Vediamo un po’, cosa potrei leggere? Asia, Americhe, Oceania, Europa.
Africa no, non mi ispira molto. Luca infatti va spesso in Kenya per lavoro e ogni suo tentativo di farmi andare in Africa è sempre fallito miseramente.
Nel frattempo esce un volo per Seattle a poco più di 350€ da Venezia, proprio per quelle che sarebbero le nostre eventuali date.
Ho una voglia matta di tirare fuori la carta di credito e cliccare su acquista ma so già che finirei per litigare con Luca quindi sono costretta a legarmi le mani.
Quando glielo dico mi risponde che ho fatto bene a non comprarlo, altrimenti sarei andata da sola.
“Ma Luca, era un volo per Seattle a 350 euro!!!”
“Avrebbe anche potuto essere gratis, io in America quest’anno non ci torno”.
Ed è così che anche le mie più piccole speranze vanno in fumo e mi convinco a cercare seriamente una meta alternativa.
Finchè un giorno, mentre navigo sul web, la mia attenzione viene catturata da un diario di viaggio di due appassionati d’America come me. Il diario in questione però non parla di America ma di Africa, la Namibia.
Inizio a leggerlo e più vado avanti più mi convinco che la Namibia potrebbe davvero piacermi.
Luca è in Kenya e, quando per telefono glielo accenno, pensa lo stia prendendo in giro: “Tu? In Africa? Certo Giò, guarda che non ti crede nessuno!!!”
Il tempo passa, lui torna a casa, e io continuo a leggere le avventure del diario di viaggio in Namibia.
Ad ogni giornata pubblicata la mia voglia di andare in Namibia cresce sempre di più e, ad ottobre, sono piuttosto convinta.
“Luca, ma allora che ne dici se andiamo in Namibia quest’estate?”
Lui mi guarda di traverso, probabilmente chiedendosi se avessi fumato qualche cosa.
“Come mai improvvisamente vuoi andare in Africa? Hai preso una botta in testa?”
Ma no invece, sono serissima!!!
Era ottobre e il discorso è morto cosi’, con Luca convinto che avrei cambiato idea. Insomma, com’era possibile che io volessi andare in Africa, quel paese che non avevo mai calcolato?
Poi, in una domenica di inizio dicembre, lui ridendo mi chiede se allora sono ancora convinta di andare in Namibia questa estate.
Io gli rispondo di si ma che, in realtà, mi piacerebbe davvero anche tornare negli USA.
E’ in quel momento, quando sente nominare la parola USA un’altra volta, che il nostro viaggio in Namibia diventa realtà.
Non vogliamo prenderci tardi quindi a dicembre decidiamo di prenotare voli e hotel.
Purtroppo ci è subito chiaro che la Namibia ha dei costi folli e, quando mi faccio un preventivo personalizzato comprensivo di volo, auto ed hotel per poco non faccio un infarto.
Ma che roba è?! Questi non stanno bene!!
I lodge costano in media 150€ a notte a persona, arrivando a picchi di 250€ a notte a persona.
E pensare che l’anno scorso mi sembrava caro Yellowstone con i suoi 175$ a notte e a stanza per dormire all’interno del parco… non mi lamenterò mai più dei costi negli USA, lo giuro.
La macchina ha un costo altrettanto folle, circa 1700€ per 17 giorni di noleggio.
Il risultato è che, la cifra finale sul mio foglio excel, supera i 3000 euro a persona soltanto di costi fissi quali volo hotel e auto.
A questa cifra bisogna poi aggiungere tutti gli extra. Eh no, io tutti quei soldi non li spendo manco morta.
Lo dico a Luca e lui concorda con me, sono decisamente cifre troppo alte.
Improvvisamente però si fa pensieroso ed io inizio a preoccuparmi. Quale idea malefica starà partorendo?
Alza la testa e, con gli occhi che brillano, mi comunica che ha avuto un’idea geniale: andiamo in tenda!!!
Lo trafiggo con lo sguardo.
“Io in tenda? Ma mi ci vedi? Odio il campeggio, ti pare che vado in Africa in tenda? Non ci penso proprio!!”
Lui tenta di convincermi ma non c’è verso, io in Namibia in tenda non ci vado. Li di notte ad Agosto fa freddo ed io voglio avere il mio bagno.
Provo allora a pensare ad un’alternativa che ci permetta di fare ugualmente questo viaggio e mi viene in mente una soluzione intermedia, il camper.
Costa 1800 euro ma ci permetterà di abbattere il costo dei lodge.
Camper sia!!!
A Natale Babbo Luca mi fa un regalo e sotto l’albero trovo il biglietto per Windhoek. Avrà voluto assicurarsi che non cambiassi idea?
Probabilmente si ma va bene lo stesso, sono felicissima, ad agosto si va in Namibia!
Prenoto tutto da me sui siti ufficiali e su booking e alla fine l’itinerario diventa questo:
12-13 agosto: Venezia – Windohek
14 agosto: Windhoek – Deserto del Kalahari
15 agosto: Deserto del Kalahari – Fish River Canyon
16 agosto: Fish River Canyon – Luderitz
19 agosto: Sesriem (prima parte) – (seconda parte)
20 agosto: Sesriem – Swakopmund
22 agosto: Swakopmund – Spitzkoppe – Twyfelfontein
23 agosto: Twfelfontein – Palmwag
28 agosto: Waterberg – Windhoek
29 agosto: Windhoek – Doha
30 agosto: Doha
31 agosto: Doha – Venezia
E’ stato un viaggio meraviglioso e pieno di emozioni ma anche molto impegnativo.
Fare campeggio è molto diverso dal dormire comodamente in hotel e le strade sterrate della Namibia non ci hanno aiutato.
La sabbia entrava nel camper e, ogni giorno, dovevamo ripulire tutte le nostre cose dallo strato di sabbia che le ricopriva.
Siamo tornati a casa più stanchi di prima, guardandoci negli occhi e promettendoci che non avremmo mai più campeggiato in Africa.
Tuttavia è stata un’esperienza diversa che ricorderemo per sempre, una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita.
Ecco, soltanto una però, adesso io ho già dato!!
Cosa mi è piaciuto e cosa no?
Ho adorato Luderitz e Swakopmund.
Non avevo grandi aspettative su queste due località costiere invece sono state la sorpresa del viaggio.
A Luderitz ho assistito al più bel tramonto della mia vita, talmente bello da battere perfino quelli nei parchi americani.
Sorprendentemente mi è piaciuto tanto anche il safari.
E’ iniziato male dato che il primo giorno, non vedendo assolutamente nulla, avrei voluto spararmi dalla noia.
Menomale che poi la situazione è migliorata ed Etosha ci ha regalato avvistamenti incredibili e giornate bellissime.
La più grande delusione del viaggio invece è stata sicuramente la zona di Palmwag, poco interessante sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello degli avvistamenti.
Meglio la Namibia o gli USA?
Eccola qua, la domanda più gettonata al nostro ritorno.
Ebbene USA e Namibia sono due paesi completamenti diversi, che non sono assolutamente paragonabili.
Tuttavia il mio cuore è rimasto in America e gli USA per me sono irraggiungibili, battendo la Namibia su quasi tutti i fronti: quello paesaggistico, quello umano, quello delle emozioni.
Su cosa la Namibia è nettamente superiore invece?
Il cielo stellato e i tramonti. Ecco, i tramonti africani non li dimenticherò mai e per me, da soli, valgono il viaggio.
La Namibia ci è piaciuta tantissimo, è un paese incredibile che ci ha regalato una vacanza splendida.
L’America però è un’altra storia tanto che, ne io ne Luca, siamo tornati a casa col mal d’Africa.
Il mio mal d’America invece è sempre li e dubito che se ne andrà tanto presto.
Ma basta parlare di USA, che questo è un diario sulla Namibia!!
Buona lettura!!
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