Viaggiare non è mai abbastanza.

USA 2018: Diario di viaggio – Day 5

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Ci svegliamo alle 7 e dopo la solita colazione alle 8 siamo in macchina, oggi in programma ci sono la Hyden Valley, la zona del lago e il pomeriggio al Canyon di Yellowstone.

Non ci arrendiamo e perseveriamo con i pantaloncini corti. Se ce l’abbiamo fatta ieri possiamo farlo sempre, tanto abbiamo capito che poi diventa caldo!

Il cielo è un po’ velato ma la giornata non è male, speriamo che regga visto che oggi e domani hanno previsto possibili piogge.

Appena fuori da Canyon incontriamo un cervo e, una volta nella Hayden Valley, iniziamo a vedere bisonti ovunque.

A bordo strada ce ne sono tantissimi ma per fortuna non sembrano intenzionati ad entrare nella carreggiata.

 

 

Questo ovviamente finché non arriva il nostro turno di passare.

La macchina prima di noi sorpassa letteralmente il bisonte che sta per invadere la strada invece Luca, che dimostra di avere un po’ più di sale in zucca, si ferma.

Il bisonte avanza e, con tutta la calma del mondo, si posiziona a meno di un metro dalla nostra auto.

 

 

Si, quella nella foto è proprio la nostra macchina.

Quanto dovrebbe essere la distanza di sicurezza per i bisonti? Quella scritta in ogni volantino del parco? Ah certo, 23 metri.

Si si, siamo proprio a 23 metri noi.

Luca è agitato, vorrebbe indietreggiare ma le altre auto sono proprio dietro di noi e non c’è alcuna possibilità di manovra.

Mi guarda e mi dice che spera solo che il bisonte non inizi a venire verso di noi perché altrimenti lui non sa proprio cosa fare.

Benissimo, ora si che sono calma e tranquilla!!

Restiamo li una decina di minuti poi il bisonte, dopo essersi girato a fissarci indeciso su cosa fare, riprende la sua camminata verso il prato.

Siamo salvi! Luca tira un sospiro di sollievo e preme sull’acceleratore, meglio andare via in fretta prima che cambi idea!!

Proseguiamo per la Hayden Valley ma di altri animali nemmeno l’ombra, solo bisonti bisonti e ancora bisonti.

Arriviamo a Sulphur Caldron dove, appena scesi dalla macchina, veniamo investiti da un odore allucinante.

Mamma mia ma che puzza c’è qua? Portiamo pazienza e ci affacciamo dal muretto. A impressionare qui, più che il panorama, è decisamente l’odore che emanano le pozze.

 

 

Vorremmo vedere la zona del Mud Volcano ma quando arriviamo è ancora troppo presto e, dato che fuma tutto, si vede ben poco.

Decidiamo perciò di tornare dopo e proseguiamo per il lago dove porto Luca a vedere il museo degli animali al Visitor Center.

E’ contentissimo e mi dice che gli ho fatto proprio una bella sorpresa portandolo qua.

 

 

Il museo è davvero molto carino e, finita la visita, usciamo a vedere il lago di Yellowstone. Devo ammettere che era molto più bello visto da West Thumb, da qua non è proprio niente di che.

 

 

Usciamo e visto che si è accesa la spia della pressione gomme andiamo al distributore a verificare.

Le gomme sono perfettamente gonfie e integre, probabilmente il sensore è andato in tilt per colpa delle temperature rigide a cui una macchina di Las Vegas non è decisamente abituata.

E’ ora di tornare sui nostri passi ma prima Luca vuole andare a vedere dove avremmo dormito se non avesse rifiutato le “baracche”, le cabin del Lake village come le chiama lui.

Facciamo il giro dell’hotel e arriviamo alla zona delle cabin.

Mamma mia, ma che posto è questo? Sembra un campo profughi. Non c’è manutenzione, l’erbaccia è alta e i rifiuti sono un po’ ovunque.

A Luca non sembra vero di dirmi subito “Vedi che avevo ragione a non voler alloggiare qui?? Queste sono proprio BARACCHE!!”

Ma quanto gli piace avere ragione? 

Comunque, dopo aver visto queste cabin, siamo proprio contenti di aver scelto il Canyon Lodge. La nostra Siberia adesso ci sembra quasi il paradiso! :D

Bene, adesso è proprio il momento di risalire verso Canyon.

Ci fermiamo a vedere le Hardy Rapids, il sentierino accanto al fiume è proprio carino.

Ad essere meno carina è la carcassa del bisonte che vediamo appena arrivati. Luca però qui vede un’aquila quindi è contento come un bambino.

 

 

Risaliamo in auto e andiamo a vedere Mud Vulcano, devo dire che non davo 2 lire a questa zona invece non mi è dispiaciuta per nulla. E’ particolare ed interessante.

 

 

E adesso? Adesso è ora di pranzo!

Scegliamo un area picnic accanto al fiume, a pochi metri da Mud Vulcano. Si, seleziono perfino le aree picnic……..non c’è limite alla mia malattia chiamata pianificazione. :megalol: 

Il posto è davvero carino e il nostro panino sembra perfino più buono mangiato in questo contesto.

Io, Luca e l’uccellino blu che ha deciso di farci compagnia siamo molto soddisfatti del nostro pranzo vista fiume.

 

 

Area picnic promossa! Peccato che, mentre stiamo risistemando i viveri nel frighetto, inizia qualche goccia di pioggia.

Siamo costretti a scappare ma la pioggia non dura più di 5 minuti…poco male, meglio adesso che dopo quando visiteremo il Canyon.

Stiamo arrivando a Canyon quando dico a Luca che adesso avremmo dovuto fare l’Uncle Tom Trail ma purtroppo è ancora chiuso.

Lui si dispiace un sacco, aveva visto le foto ed era entusiasta all’idea di percorrerlo. Ed è in quel momento che se ne esce la domanda del secolo: “Ma alla fine dell’Uncle Tom c’è la capanna dello zio Tom?”

Lo guardo basita.  “Mi stai prendendo in giro, vero?” :Eeek:

“No!!! La capanna dello zio Tom non era a Yellowstone?!”

Lo guardo ancora più sconvolta e scuoto la testa.

Ad oggi, e sono passati 3 anni, non ho ancora capito se stesse scherzando. Spero di si!!

Iniziamo con il South rim, è aperto solo Artist point e facciamo un po’ di colonna per arrivarci ma ne vale decisamente la pena.

 

canyon yellowstone

 

Il Canyon è davvero qualcosa di incredibile, i colori sono assurdi e non riusciamo a distogliere lo sguardo da tanta meraviglia.

Sembra davvero di star a guardare un dipinto.  Ancora una volta, cosa ha fatto madre natura qui?! 

 

canyon yellowstone

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Ripartiamo in direzione North Rim ma prima ci fermiamo a vedere il Brink of the upper falls. Dal parcheggio sono pochi metri e lo spettacolo è molto bello.

Adesso ci aspetta il Brink of the lower falls. Scendiamo dalla macchina convinti che anche qui pochi metri ci separino dal punto panoramico.

Nulla di più sbagliato.

Prendiamo un sentiero che scede sempre di più, adesso è uscito il sole ed è un caldo infernale. Chi risale poi da qua?

Incontriamo gente che sta risalendo morente, probabilmente più di qualcuno pensava fosse una passeggiata semplice e breve.

Comunque, quando arriviamo, pensiamo che non importa quanta fatica faremo per risalire. Il posto è meraviglioso, quel meraviglioso da strofinarsi gli occhi.

 

canyon yellowstone

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Da qui vediamo bene anche le scalette dell’Uncle Tom. Luca, riesci a vedere se c’è la capanna?? :megalol:

 

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Dopo un numero indefinito di foto decidiamo che è il momento di risalire. Il sole se ne va proprio quando stiamo per iniziare la nostra impresa e questo ci da un aiuto non da poco.

L’altro aiuto mi viene dato da una cinesina che maleducatamente mi sorpassa, guardandomi male e lasciando intendere che sono troppo lenta.

Ed è li che, infastidita, entro in trans agonistica.

Metto il turbo per stare dietro a questa, sorpassiamo tutti e Luca è allucinato. Quando arriviamo in cima questa si gira ed è sconvolta di avermi ancora dietro di lei…visto cara che non sono proprio una pappamolla come pensavi tu??

Si, sono leggermente competitiva……. :megalol:

Luca mi chiede se sono ancora viva, come ho fatto a risalire a quella velocità con l’asma che mi ritrovo?

Non riesco nemmeno a rispondergli, sono completamente senza fiato. Meno male che c’è San Ventolin che in poco tempo mi fa riprendere.

Proseguiamo andando a vedere Lookout point e Grand View, entrambi molto belli.

 

canyon yellowstone

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Il Canyon di Yellowstone merita davvero. Visto dal vivo è qualcosa di inspiegabile, qualcosa che credo sia impossibile da trasmettere con le foto.  Bisogna vederlo con i propri occhi per capire.

Si capisce che ci è piaciuto moltissimo?!

Oggi siamo comodissimi all’hotel, sono le 4 e mezza ma il tempo non promette nulla di buono quindi andiamo a vedere il piccolo museo all’interno del visitor center e poi torniamo nella nostra stanza in Siberia.

Alle 17.30, mentre siamo al calduccio nella nostra cameretta, inizia il diluvio universale.

La nostra prenotazione è alle 8, speriamo che per allora la smetta!

Fortunatamente l’acquazzone dura un paio d’ore e noi riusciamo tranquillamente a raggiungere il ristorante senza farci un’altra doccia.

Purtroppo però vediamo le previsioni per domani, mettono pioggia forte tutto il giorno. Uffa!!

La soluzione a questo punto è solo una: consolarci col cibo.

La cena è favolosa ma il conto un po’ meno. Mangiamo benissimo ma 90 dollari per due secondi, un margarita e una birra ci sembrano un po’ troppi.

Vabbè, oggi è stata talmente una bella giornata che siamo contenti comunque.

E’ arrivato il momento di tornare nella nostra camera super accessoriata….. guarderemo la tv, controlleremo il cellulare e metteremo le provviste in frigo! :megalol:

 

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