USA 2018: Diario di Viaggio – day 2
Pian piano mi sveglio, mi guardo intorno e….Luca dorme e fuori è buio. Che novità!
Prendo il cellulare, guardo l’ora e per poco non scoppio a ridere. Sono le 4.36. Esattamente lo stesso orario in cui mi ero svegliata 2 anni fa. Sono finita su scherzi a parte?
Cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, ho dormito più di 4 ore filate la prima notte, il che è un piccolo record per me. Inizio a smanettare col cellulare ma dopo poco Luca inizia a muoversi. Dai che si sta svegliando pure lui!
L’illusione dura molto poco, inizia a mugugnare e a rimproverarmi che con tutta quella luce sto disturbando il suo prezioso sonno.
Ecco, sono riuscita a prendere parole anche alle 4 e mezza di mattina. Chi altri ci riesce?
Mi rintano quindi in bagno, non riesco a stare a letto e vedere lui che dorme, mi sale il nervoso. Perché lui che non prende nemmeno la melatonina dorme beato e io con 3 pastiglie sono qua con gli occhi spalancati?
Quando torno, verso le 5.30, sento lui che si muove e che mi chiede se ero finita giù per il water.
Gli rispondo che non volevo disturbarlo ma, visto che adesso si è svegliato da solo, possiamo alzarci e andare a fare colazione dato che inizia alle 6.
Lui è un po’ contrariato ma poi pensa al tappone che ci aspetta fino a Jackson in Wyoming e mi accontenta. Evviva!!
Dopo aver fatto una buona colazione carichiamo tutto in macchina e partiamo, la nostra nuova avventura americana può ufficialmente cominciare.
Il primo stop della giornata è ovviamente il Walmart.
Si, anche quest’anno non ho resistito, nel mio travelbook e nel navigatore ho inserito in quale supermercato fermarsi per ogni tappa. Un pò malata lo sono, vero?!
Perciò, dopo poco più di 3 ore di guida, il navigatore ci intima di uscire dall’autostrada destinazione Wallmart.
Restiamo all’interno quasi un’ora, si sa che la prima spesa è sempre una cosa importantissima in un OTR.
Ripartiamo e, più ci avviciniamo a Salt Lake city, più aumentano i pick up che trainano barche. Io all’inizio sto zitta ma poi non resisto e me ne esco con la domanda del secolo.
“Perchè qui ci sono tutte queste macchine che trasportano barche?” chiedo innocentemente a Luca.
Lui si gira, mi guarda allibito e scoppia a ridere. “Stai scherzando vero?”
Gli rispondo che non capisco perché si diverta tanto per un innocua domanda e lui inizia a ridere ancora di più.
“Giò dormire poco ti ha fatto male! Pensaci un attimo…Dove siamo ora?”
Gli rispondo che siamo in autostrada e ci stiamo avvicinando a Salt Lake City.
“Appunto Giò, dov’è che siamo quasi?”
“A Salt Lake Cit………………………AAAAAANNNNN!! Hai ragione, c’è il lago a Salt Lake city!!
Sveglia Giò, sveglia!! Dormire poco ti fa davvero male!
Tra una risata e l’altra si fa ora di pranzo ma non c’è l’ombra di un’area picnic, siamo dispersi in mezzo ai campi.
Quando vediamo uno spiazzo a destra ci fermiamo, è tardissimo e ormai abbiamo le allucinazioni da fame. Sarà un’allucinazione anche il cartello del Wyoming?
Non lo è quindi diciamo ai nostri stomaci di resistere ancora qualche minuto e facciamo qualche foto.
Dopo aver fatto i panini mangiamo a bordo strada, senza tavolini ne servizi. L’unica cosa presente, oltre al cartello, è un grosso bidone della spazzatura. Eh ma allora non siamo gli unici che pranzano qui come due barboni!
Ci rimettiamo in marcia e, dopo tutta questa strada, purtroppo ci siamo accorti del grosso difetto della nostra macchina.
I sedili scomodi? No, quelli sono fantastici, sembra di stare in poltrona. Poco spazio per le gambe? Nemmeno, potrei mettermi a fare yoga nel sedile passeggero.
Il GROSSO problema è che la nostra macchina beve, beve come farebbe un animale dopo giorni nel deserto. Quanto caspita ci costerà la benzina in questo OTR?!
Vabbè, cerchiamo di non pensarci. Fotografiamo anche il cartello dell’Idaho e proseguiamo spediti verso Jackson, Wyoming.
Iniziamo ad essere stanchi e, quando arriviamo in hotel alle 5 passate, le nostre forze vanno verso l’esaurimento totale.
Dai, dobbiamo tenere duro solo un altro paio d’ore, visitare la cittadina di Jackson, mangiare qualcosa e finalmente una delle giornate più impegnative del viaggio sarà finita.
Assistiamo alla sparatoria, facciamo qualche foto di rito al parchetto e agli archi composti interamente da vere corna e poi ci sediamo su un panchina. O dovrei dire spiaggiamo?
Non riusciamo più ad alzarci e quando finalmente ci riusciamo dobbiamo resistere alla tentazione di risederci di nuovo.
Facciamo un giretto della carinissima cittadina e decidiamo di mangiare qualcosa nel famosissimo Cowboy bar.
E’ l’ora del mio primo Margarita! Cosa c’è di meglio che berlo seduta su una sella di cavallo?!
In questo bar al bancone, anziché i classici sgabelli, hanno delle vere e proprie selle. Originalissimo!
Mangiamo di gusto e non resistiamo nemmeno fino alle 9 per sentire la musica dal vivo. Alle 8 siamo già in camera, ci facciamo la doccia e andiamo a letto.
Domani ci aspetta l’alba ai granai, sembra incredibile ma sono riuscita a convincere il mio dormiglione!!