Sossusvlei è senza dubbio il posto più famoso e turistico della Namibia, quello presente in tutti gli itinerari di viaggio. Ma cosa vedere a Sossusvlei?
Sossusvlei non è solo il posto con le dune più alte del mondo.
A Sossusvlei ci sono anche altre interessantissime cose da vedere: Deadvlei, di cui avrete sicuramente visto qualche foto, Hiddenvlei, Sossusvlei (da cui prende il nome la zona), ed il Sessriem Canyon, uno slot canyon che ricorda vagamente quelli americani.
Per voi che leggete probabilmente sono soltanto tanti nomi a cui è difficile associare un determinato posto.
Non vi preoccupate, era così anche per me prima di iniziare a studiare la Namibia.
E’ proprio per questo che, in questo articolo, scopriremo insieme cosa vedere e cosa fare a Sossusvlei.
Come mio solito non vi annoierò con lunghe spiegazione tecniche su come si sia formato tutto ciò ma vi mostrerò i i vari luoghi, dandovi spiegazioni brevi ma esaustive e raccontandovi la nostra esperienza.
Cosa vedere a Sossusvlei?
Deadvlei
Iniziamo col luogo più particolare e famoso di Sossusvlei, Deadvlei.
Si tratta di una depressione di sabbia bianca in cui si trovano un grande numero di alberi di acacia morti.
Non riuscite proprio ad immaginarlo? Lasciate che ve lo mostri.
Questo è Deadvlei, il luogo più famoso e fotografato della Namibia.
Come si è formata tale meraviglia?
Deadvlei un tempo era un’oasi di acacie, alimentata da un fiume.
Quando il corso del fiume mutò il suo corso a causa del movimento delle dune l’oasi si prosciugò, lasciando gli alberi di acacia morire.
Col tempo gli alberi si sono scuriti sempre di più, creando un incredibile contrasto con la sabbia bianca e le dune arancioni.
Incredibile, vero?
Non restare affascinati da tale spettacolo della natura è impossibile e, anche il solo Deadvlei, vale il viaggio in Namibia.
Big Daddy
Proprio sopra Deadvlei si trova la Big Daddy, la duna più alta del mondo.
Il nostro piano era scalarla di prima mattina, vedere l’alba da li e poi scendere a Deadvlei di corsa.
Cos’è andato storto?! La mia asma si è messa di mezzo.
Salire sulla Big Daddy infatti non è affatto facile: se deciderete di farlo vi aspettano quasi 2 ore di faticosa salita sulla sabbia e, se state pensando che non è niente di che, vi sbagliate di grosso.
Come lo so? Lo so perchè anche io credevo che scalare le dune non fosse questo gran big deal.
Ma si, cosa vuoi che sia salire su una duna….e poi mi sono ritrovata sudata ed ansimante a maledirmi da sola per aver sottovalutato la sabbia.
Prima di scalarla quindi pensateci bene visto che, se non siete allenati, avete un’altra super alternativa, la famosissima duna 45.
Duna 45
Ok, forse non sarà la duna più alta del mondo, ma vi assicuro che vi regalerà ugualmente panorami splendidi.
E’ più bassa e dovrete faticare di meno per raggiungerla ma lo spettacolo è assicurato.
Non male, vero?
Si chiama duna 45 per un motivo abbastanza banale, la posizione. Si trova infatti al 45esimo chilometro della strada che porta da Sesriem a Sossusvlei.
Vederla all’alba è stato qualcosa di favoloso, qualcosa che ci ha fatto dire che si, è valsa la pena alloggiare al campeggio dei poveri, il Sesriem camp.
Scalarla richiede circa mezz’ora ma poi, una volta in cima, perderete la cognizione del tempo e le foto non saranno mai abbastanza.
Cosa vedere: Sossusvlei
Ma come, Sossusvlei non era il nome dell’area?
Si, ma l’intera area prende il nome a sua volta proprio da questa zona del parco che è carina ma, ad onor del vero, non così entusiasmante.
Si raggiunge soltanto a piedi o con mezzo idoneo, vale a dire auto 4×4 (facendo attenzione a non insabbiarsi) o trattore.
Trattore? Si, proprio in trattore.
Il trattore però è solo per pochi eletti, ossia quelli che fanno parte di comitive organizzate con guida.
Avete perciò 3 scelte: percorrere qualche chilometro a piedi, prendere parte ad un viaggio organizzato oppure infiltrarvi tra una comitiva di nonni tedeschi.
No, non sono improvvisamente impazzita! Lasciate che vi racconti cosa ci è successo.
Arriviamo al parcheggio 2×4 ed andiamo subito a prendere i biglietti per la navetta che ci condurrà nel cuore di Sossusvlei.
Li acquistiamo e, quando usciamo dalla biglietteria, ci mettiamo in fila per prendere la navetta.
Restiamo in fila finchè, poco distante, ne arriva un’altra.
Li non c’è nessuno che aspetta perciò, da bravi italiani furbi, usciamo dalla nostra fila e saliamo insieme ad altra gente su quella appena arrivata.
“Luca siamo geniali hai visto?? Gli altri sono ancora li che aspettano una navetta che deve ancora arrivare, noi invece siamo già a bordo di questa!!”
La nostra navetta però ha tutto fuorchè l’aspetto di una navetta standard. Si tratta praticamente di un trattore a cui è agganciato un coso per trasportare tante persone.
Un coso per trasportare tante persone? Ok, forse è meglio se ve lo mostro, questo è il coso.
Un sacco di persone salgono sulla nostra strana navetta ma ben presto ci rendiamo conto che sono tutti tedeschi e, quando a bordo sale una guida, capiamo di aver sbagliato qualcosa.
Parlando piano lo faccio notare a Luca.
“Luca…. Mi sa che siamo finiti in mezzo ad una comitiva di tedeschi…”
“Shhhh Giò, non parlare, dobbiamo mimetizzarci. Tu sei bionda no? Al lago di Garda ti scambiano sempre per una tedesca… dobbiamo solo evitare di parlare!!”
L’imbarco della comitiva finisce e, chiuse le “porte”, la navetta parte.
Nel frattempo, di quella che avremmo dovuto prendere noi, ancora nessuna traccia.
“Visto Giò che abbiamo fatto bene a salire qua? Noi siamo già partiti mentre gli altri stanno ancora aspettando!!”
Nessuno sembra far caso noi… forse è vero che tra i tedeschi mi mimetizzo bene!
La guida inizia a parlare al gruppo e qui abbiamo la certezza che è proprio di questo che si tratta, una grossa comitiva di tedeschi.
Età media? Sui 70 anni. Giovani ce ne sono ben pochi, noi ed altri 3 o 4.
“Luca, noi siamo i nipotini e questi due seduti di fronte a noi i nostri nonni!!”
Nostro nonno ci guarda e ci sorride, capirà mica l’italiano vero?
“Ma no Giò, tu poi parli dialetto veneto, mica Italiano. Anzi, per fare un buon lavoro dovresti parlare tedesco!”
Sicuro Luca, sai che cosa ho fatto stanotte invece di dormire? Ho imparato il tedesco.
I 5 chilometri scorrono via veloci grazie al panorama meraviglioso ed alla comicità di tutta la situazione ma, onde evitare di farci scoprire, appena la navetta arriva a destinazione scappiamo via alla velocità della luce.
Visitiamo il meraviglioso Deadvlei e torniamo sui nostri passi, pronti a riprendere la navetta per tornare al parcheggio.
Stavolta quella giusta…o almeno così pensiamo.
Quando arriviamo al parcheggio la navetta è appena arrivata e le persone stanno aspettando in fila.
Salgono tutti ma, quando arriva il nostro turno, l’autista ci dice che sono pieni.
Le navette ufficiali infatti non sono trattori e possono trasportare un numero limitato di persone.
Ovviamente questo numero limitato include tutti tranne noi. Ovvio no?!
Bene, mettiamoci l’anima in pace, dovremo aspettare la prossima. O forse no?
Siamo gli unici ad essere rimasti a terra ed è per questo che un altro autista, quando ci vede li in attesa, decide di farci un favore e non farci aspettare la navetta successiva.
“Guys state aspettando la navetta?”
“Si certo, l’altra è appena andata via”
“Seguitemi e salite con me, ci sono due posti in più sulla mia.”
Ma che colpo di fortuna!!
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Lo seguiamo e, quando vediamo qual è la sua navetta, per poco non ci rotoliamo a terra per le risate.
Eccoci ragazzi, salite con noi!!
Chi indovina dove?!
L’autista ci sta indicando un trattore… lo stesso in cui c’è la comitiva tedesca di prima.
La scena ha dell’incredibile e noi siamo piegati in due dalle risate .
Saliamo a bordo e, nemmeno stavolta, nessuno sembra far caso a noi ed anzi ci salutano in tedesco.
“Giò, sei sicura di non aver origini tedesche? Non è possibile che ti scambino sempre per una di loro.”
Il trattore ben presto parte ma ci accorgiamo che non sta andando nella direzione giusta, quella che porta al parcheggio, ma esattamente nella direzione opposta. Dove andremo a finire?
La guida inizia a parlare, probabilmente spiegando dove siamo diretti, ma noi non capiamo una parola e quando tutti ridono fragorosamente ad una battuta della guida facciamo finta di capire e ridiamo anche noi.
Superiamo un sacco di persone che stanno andando nella nostra direzione a piedi, vuoi vedere che c’è qualcosa da vedere?
Scopriremo poi che questo posto è niente meno che Sossusvlei, da cui prendono il nome proprio le dune di Sossusvlei.
Impossibile arrivare qui in auto, l’unico mezzo sono le gambe oppure il nostro trattore. Che gran colpo di fortuna!!
Facciamo inversione tornando al parcheggio delle navette ripassando per gli stessi posti meravigliosi di prima, siamo circondati dalle dune e lo scenario è meraviglioso.
Il mio pensiero in questo momento però è soltanto uno, riuscire a fare una foto decente senza cadere in braccio alla tedesca alta 2 e metri e mezzo seduta di fianco a me.
Arriviamo a destinazione e, visto che stavolta non siamo clandestini, salutiamo tutti e diamo una piccola mancia all’autista.
Quanto ci siamo divertiti?!
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Namibia 2019 – Diario di viaggio
Hiddenvlei
Hiddenvlei è il terzo vlei più famoso dell’area.
Il nome significa vlei nascosto e, proprio per questo, è ancora poco conosciuto e visitato.
La posizione infatti è sconosciuta alla maggior parte dei turisti, scovarla non è semplice e, per raggiungerlo, l’unico mezzo sono le gambe.
Per queste ragioni è poco visitato ed anche noi, per stanchezza e mancanza di tempo, abbiamo deciso di saltarlo e di tornare sui nostri passi, preferendogli il Sesriem Canyon.
Sessriem Canyon
Abbiamo letteralmente adorato il Sesriem Canyon.
Prima di partire, in alcuni blog, avevo letto che era tranquillamente tralasciabile.
Per me invece no, non lo è assolutamente.
Anzi, il Sesriem Canyon è una di quelle cose da inserire ad ogni costo nell’itinerario se state decidendo cosa vedere a Sossusvlei.
E non ve lo sto dicendo perchè non ho metro di paragone.
Slot Canyon negli USA ne ho visti tanti eppure questo non ha nulla da invidiare a quelli Statunitensi.
D’accordo, magari non sarà l’Antelope Canyon, ma vi assicuro che è molto molto bello e vale una visita, anche veloce.
Ma cos’è questo Sesriem Canyon?
E’ appunto uno slot Canyon, vale a dire un canyon scavato nel corso di migliaia di anni dall’acqua.
E’ lungo circa 1 chilometro, profondo fino a 30 metri, ed in alcuni tratti è piuttosto stretto, fino ad un minimo di 2 metri.
Che ne dite, ne vale la pena?! Per me è un risonante SI, il Sessriem Canyon è da vedere assolutamente durante una visita a Sossusvlei.
Ah, un ultimo consiglio, non fate come noi e portatevi acqua perchè, all’interno, fa molto molto caldo.
Cosa vedere ancora a Sossusvlei? La Elim Dune
Ed eccoci qua, arrivati all’ultima cosa da vedere a Sossusvlei.
Si trova all’ultimo posto non perchè sia meno bella del resto ma perchè da il meglio di sè alla fine della giornata, al tramonto.
Purtroppo riuscirete a vivere questa esperienza soltanto se alloggerete all’interno del parco ma di sicuro, visto il bellissimo panorama offerto, non potevo tralasciarla parlandovi di cosa vedere a Sossusvlei.
La Elim dune, trovandosi a soli 5 chilometri da Sesriem, è la duna più vicina al gate di ingresso e, proprio per questo, l’unica dove riuscirete ad ammirare il tramonto.
Big daddy e Duna 45 sono infatti troppo lontane dal gate e non riuscireste ad uscire in tempo dal parco.
Scalare la Elim Dune invece vi permetterà di assistere ad uno spettacolo mozzafiato, senza rischiare di rimanere intrappolati, per di più con una scalata di soltanto mezz’ora.
Mi raccomando non fate come me che, sottovalutando la sabbia, mi sono presa tardi per il tramonto.
Meno male che correndo siamo arrivati in tempo lo stesso, cosa ci saremmo persi sennò!!
Adesso, a distanza di mesi, ancora mi sogno i colori intesi del tramonto alla Elim Dune.
Chi se ne importa se per vederlo ho rischiato una crisi d’asma?! Ben mi sta, così imparo a sottovalutare la sabbia.
Ed è così, con questo tramonto mozzafiato sulla Elim Dune, che concludo questo articolo su cosa vedere a Sossusvlei.
Spero di essere riuscita, con le mie foto, a farvi sognare ad occhi aperti quel posto paradisiaco che è questa zona della Namibia e, per consigli pratici su come visitarla, vi consiglio di leggere il mio articolo Sossusvlei, dove il deserto è magia.
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