USA 2017: Diario di viaggio – Day 5
La sveglia stamattina suona un po’ più tardi e partiamo dall’hotel per Santa Fè in tremendissimo ritardo sulla tabella di marcia.
Si, per la prima volta, anche io riesco a non svegliarmi all’alba, squillino le trombe, rullino i tamburi!!
Dopo una sosta per acquistare i panini partiamo in direzione Santa Fè. Il tempo è molto nuvoloso e Luca è al settimo cielo, cosa c’è di meglio di apprestarsi a percorrere un sentiero senza doverlo fare sotto il sole cocente?!
Arriviamo alle Tent Rocks, mostriamo la nostra tessera parchi e parcheggiamo all’inizio del sentiero.
Qui si può scegliere tra il percorso corto e facile e quello un po’ più lungo e impegnativo ma decisamente più bello e panoramico.
Noi scegliamo il secondo e, nonostante la faticaccia per arrivare in cima, ne restiamo affascinati. Un gran bel sentiero davvero!
Io sono sconvol… molto provata dalla fatica, non camminavo in montagna da un bel po’, e per questo arrivare in cima è stata una gran bella soddisfazione.
Lo dico a Luca che mi dice che sono stata si bravissima ma quella non è mica montagna!
Come non è montagna?!
No no, quella non si può decisamente definire montagna. Ma si che è montagna, siamo a quasi 2000 metri!
Scendendo andiamo avanti così per un po’, finchè non troviamo un gruppetto di italiani che ci chiedono cosa li aspetta se continuano.
Noi gli diciamo che non è proprio agevolissima, c’è parecchia salita e tanti gradoni.
La realtà è che le signore indossano i sandali, outfit un po’ improponibile per una camminata.
D’altronde, ci dicono, loro mica si aspettavano che la passeggiata fosse così in montagna! Capito caro Luca?! questa è MONTAGNA!
Continuiamo la nostra discesa chiacchierando, sembra quasi che stia per piovere, così ho la malaugurata idea di dirgli “ visto che serve alzarsi presto?! Altrimenti ci saremmo beccati la pioggia e non avremmo visto sta meraviglia!”.
Lui mi guarda malissimo e mi risponde che il sonno è importante ecc. ecc. ecc, non vi sto a raccontare tutta la discussione.
Tutto questo ovviamente in dialetto veneto, tanto siamo in America, chi vuoi che capisca?
Siamo completamente assorti nel nostro amorevole battibecco quando, improvvisamente, una signora davanti a noi, si gira ridendo e ci chiede se siamo veneti… Evviva le figure di m..!
Facciamo due chiacchiere con la signora che non è riuscita ad arrivare in cima, dopo di che ci congediamo e proseguiamo per la nostra strada ridendo di quanto sfigati siamo stati ad avere trovato l’unica veneta in tutto il New Mexico.
Una volta al parcheggio ci sediamo sui tavolini da pic nic, mangiamo i nostri meritati panini e risaliamo in macchina per raggiungere Santa Fè.
Qui alloggiamo al Motel 6, scelta economica e comodissima visto che in un quarto d’ora a piedi si è in centro.
Sono le 16, in città c’è l’indian market quindi il traffico è infernale, ci sono un sacco di bancarelle e tantissima gente. Proprio una bellissima atmosfera!
Nella piazza principale abbiamo anche la fortuna di assistere a uno spettacolo tipico, una specie di cantico seguito poi da una danza molto particolare.
Finito lo show ci avviamo verso l’hotel, la gente inizia a disperdersi e le bancarelle a svuotarsi, è proprio vero che a Santa Fè alle 17.30 chiude tutto!
Sulla strada finalmente facciamo l’incontro tanto atteso da Luca…l’orso!!
Provo a convincerlo a farsi una foto con lui ma non ce la faccio quindi alla fine la foto ricordo me la faccio io.
Ci fermiamo anche a prenotare il Cowgirl bbq per la sera visto che non prendono prenotazioni telefoniche.
Ci chiedono se vogliamo ascoltare la musica e quando diciamo di si ci assicurano che il nostro tavolo sarà in ottima posizione.
Alle 19.30 siamo davanti al locale, purtroppo pioviggina e dobbiamo stare dentro.
Ci chiedono se siamo gli italiani della musica e quando diciamo di si ci portano in un tavolo davanti al cantante, talmente vicino che potremmo tranquillamente metterci a cantare al posto suo.
Per il bene di tutti però ci limitiamo ad ascoltare e a mangiare.
Stasera però abbiamo anche un’altra missione, assaggiare i Margarita Americani come suggeritoci la sera prima dai nostri amici.
Arrivano e, al primo assaggio, per me è subito amore.
E’ l’inizio della mia dipendenza da Margarita, non ne uscirò mai più!
Rinunciamo al giro serale e torniamo subito in hotel, il richiamo del sonno è troppo grande per noi che siamo stanchi morti.
E no, non è colpa dei margarita ma della camminata di oggi!
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