USA 2017: Diario di viaggio – Il prologo
Sembra ieri quando ero davanti al pc a pianificare il nostro secondo on the road negli USA.
Com’è possibile che siano già passati due anni?!
Mi piacerebbe poter riavvolgere il tempo e vivere ancora e ancora quei magnifici 17 giorni, il nostro più bel viaggio di sempre.
Ma, visto che sfortunatamente non posso, li rivivrò nel miglior modo che conosco: raccontandoli qui sul blog.
Il 2017 doveva essere l’anno di New York, Washington e le cascate del Niagara.
Come ci siamo finiti quindi di nuovo ad Ovest?
La verità è che io ero entusiasta di New York, Luca decisamente no.
Tuttavia mi da la sua benedizione per cercare i voli, l’unico problema è che mette come limite di spesa massima 300 euro.
Ok che la speranza è l’ultima a morire, ma trovare un volo per New York, in pieno agosto, a meno di 300 euro è un impresa quasi impossibile.
Mi ha scambiata per una maga per caso?!
Dicembre passa in fretta e il 4 gennaio arriva l’offerta imperdibile: Parigi – Los Angeles a 280 euro.
Si ok, non è New York, ma un altro giro sulla costa Ovest degli USA, a quel prezzo (il Venezia – Parigi costava pochissimo), me lo farei volentieri.
Scrivo immediatamente a Luca che mi risponde “Ma che ci andiamo a fare di nuovo a Los Angeles? Adesso sono incasinato sul lavoro, decidiamo oggi pomeriggio”.
Ovviamente l’offerta il pomeriggio è già sparita ma la sera, quando mi chiede che ci andavamo a fare di nuovo a Los Angeles, apro internet e gli illustro alcuni possibili itinerari.
Basta, è fatta. New York? Quale New York? Non vuole più nemmeno sentir parlare della grande mela, se si tornanegli USA si va ad ovest.
Ad ovest dove può guidare un SUV gigante e soprattutto dove c’è il Colorado con le sue montagne.
A gennaio e febbraio mi da un budget di 500 euro, poi a Marzo, ormai disperato e con l’incubo settimana al mare dietro l’angolo, alza a 600, ma senza regalo di natale eh!!
Io accetto di buon grado visto che il miglior regalo per me è viaggiare.
A metà febbraio esce un Milano – Phoenix a 600 euro ma niente da fare, a lui non va bene.
“E’ da Milano, vuoi mettere prenderlo da Venezia quanto sarebbe più comodo?! Aspettiamo che esca di meglio!”
“Sei sicuro Luca? Guarda che finisce che ci tocca rimanere a casa!!”
Ed è questo punto che se ne esce con la perla del secolo: “Se non troviamo nulla andiamo al polo nord in macchina!!”
Quale prospettiva più allettante di andare al polo nord per me che odio il freddo?!
Ormai disperata a metà marzo inizio a progettare un itinerario alternativo in auto (no, non al polo nord) e la meta scelta è la Sicilia.
Deve aver portato fortuna perché, soltanto un giorno dopo finito di prenotare tutti gli alberghi su booking, ecco che appare il miraggio: un Venezia – Los Angeles ad un prezzo piuttosto basso, non sono le nostre date ma qualche giorno in più.
Sembra proprio che il destino mi voglia far vedere sia le White Sands che Sedona, su cui ero tremendamente indecisa.
Eh vabbè, non si può voltare le spalle al destino, si prenota!
Evviva, ce l’abbiamo fatta, dal 16 agosto al 2 settembre si torna negli USA!!
Prenotiamo la macchina prima su Autoeurope, poi, quando ci rifiutano l’adeguamento al miglior prezzo, direttamente sul sito Alamo, 532€ per 17 giorni di uno standard SUV.
Luca, visto la poca differenza di prezzo con il mid suv, non ha dubbi: “così tribolo meno a far stare la tua valigiona!!”.
Ma non è vero, la mia valigia non è poi così grande……
Gli alberghi li prenoto quasi tutti con booking tranne il Ruby’s inn al Bryce, l’Aria a Las Vegas e il Seashore Motel a Santa Monica. Prezzi onesti e hotel tutti ottimi, non potevamo (potevo) scegliere meglio!
L’itinerario è stato il seguente:
16 agosto: Venezia – Los Angeles – Ontario
17 agosto: Ontario – Jushua Tree – Saguaro Ovest – Tucson
18 agosto: Tucson – Saguaro est – Tombstone – Chiricahua – Willcox
19 agosto: Willcox – White Sands – El Paso – Alamogordo
20 agosto: Alamogordo – Tents Rock – Santa Fè
21 agosto: Santa Fè – Bandelier – Cortez
22 agosto: Cortez – Mesa Verde – Silverton – Ouray
23 agosto: Ouray e Alpine loop
24 agosto: Ouray –Black Canyon of the Gunnison – Colorado National Monument – Moab
25 agosto: Moab – Arches – Hell Revenge
26 agosto: Moab – Corona Arch – Potash+Shafer – Canyonlands – Dead Horse Point
27 agosto: Moab – Factory Butte Road – Capitol Reef
28 agosto: Capitol Reef – Notom+ Burr Trail – Bryce Canyon
29 agosto: Bryce Canyon – Cottonwood – Grand Canyon – Sedona
01 settembre: Las Vegas – Los Angeles
02 Settembre: Los Angeles – Venezia
E’ stato un itinerario quasi completamente naturalistico tranne gli ultimi 2 giorni a Las Vegas e Los Angeles (dove eravamo già stati) che ci è piaciuto tanto.
E’ stato un viaggio rilassante? Decisamente no.
E’ stato un viaggio che consiglierei? Assolutamente si.
Attenzione però, non come primo viaggio negli USA. Le distanze sono lunghe e le ore di guida su strade drittissime tante, non è una passeggiata, anzi.
Come secondo viaggio però è stato perfetto, posti semisconosciuti agli italiani e di una bellezza mozzafiato.
Cosa mi è piaciuto e cosa no di questo viaggio negli USA?
Beh iniziamo da quello che ho adorato: Ouray e l’Alpine loop.
Ouray è un piccolo paesino tra le montagne del Colorado.
Da li non saremmo più venuti via tanta è la magia che si respirava.
Da li siamo partiti per l’Alpine Loop dopo aver noleggiato una Wrangler, facendo un giro di 6 ore tra le montagne.
Un’esperienza meravigliosa, una delle più belle della nostra vita, un’esperienza che ancora oggi ricordiamo con gli occhi a cuoricino, il giorno più bello di tutta la nostra vacanza.
Cosa invece non mi ha entusiasmato più di tanto?
So già che adesso fulmini e saette si abbatteranno su di me ma, tra tutte, la cosa che mi è piaciuta meno insieme a Mesa Verde è stata Arches.
Non fraintendetemi, non è brutto, ma semplicemente non l’ho trovato bello come tutte le altre cose stupende viste in questa vacanza.
Forse il fatto che fosse affollatissimo (25 agosto, ingresso gratis ai parchi) e che fosse chiusa l’intera sezione Windows ha influito.
Fatto sta che ne a me ne a Luca ha entusiasmato, tanto che, invece del solito tramonto al Delicate Arch, ci siamo noleggiati una macchinina e siamo andati a fare l’hell revenge, uno sterrato piuttosto impegnativo tra le rocce di Moab.
Cosa abbiamo rivisto/rivalutato?
Beh..c’è bisogno di dirlo?
Il Bryce Canyon con un tempo decente, senza il giro a cavallo e senza aver male al sedere per i due giorni successivi è tutt’altra cosa.
Certo, non è diventato il parco del mio cuore, ma mi è piaciuto molto a differenza dell’anno prima. Il trail a piedi l’abbiamo trovato molto più bello del giro a cavallo. Promosso!
L’UT 12 senza grandine e pioggia è SPETTACOLARE!
Il Grand Canyon, passavamo a mezz’oretta da li, come potevamo non vedere Desert View che avevamo saltato l’anno prima?
Sempre bellissimo, sempre Grand, ma l’entrata da Desert View è tutt’altra cosa rispetto a quella da Tusayan.
Per questo non posso che consigliare, a chi fa il nostro giro del 2016, il giro in senso antiorario.
Entrare da Desert View per me è molto meno scenografico, non c’è proprio paragone. Resta il fatto che trovarmi di nuovo li, sul bordo del rim, un anno dopo, per poco non mi faceva commuovere.
E dopo questa “brevissima” introduzione non mi resta che mettermi a scrivere il diario per poter rivivere tutto un’altra volta.
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