Viaggiare non è mai abbastanza.

USA 2016: Diario di viaggio – Day 3

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Oggi è il gran giorno, si va al Grand Canyon!!

Quando apro gli occhi sono convinta di aver superato il problema fuso, mi sento riposata e pronta ad affrontare la giornata.

Povera illusa. Quando guardo l’orologio sono le 3.50. Non posso fare a meno di imprecare mentalmente, non è possibile, invece di svegliarmi più tardi mi sveglio ancora prima?!  Provo a riaddormentarmi ma non c’è verso.  Vabbè, mi dico, la sveglia era alle 6, devo solo aspettare un paio d’ore.

Quando il cellulare inizia a trillare esulto, Luca mi guarda e scuote la testa sconsolato “ma tu, dormire proprio no eh?!” gli rispondo che dormire un po’ di più non farebbe schifo nemmeno a me ma non ci posso fare nulla se mi sveglio.

Finchè lui si veste io preparo il caffè caldo e dispongo la colazione sul tavolino appena fuori dalla camera. Non c’è quasi nessuno e non è nemmeno freddo, si sta proprio bene.

Alle 7, dopo esserci fermati al supermercato a prendere pane e affettati per pranzo, siamo in macchina pronti ad affrontare la route 66. Qualche kilometro dopo ci passa affianco un treno, ma quanto lunghi sono i treni qui?! Restiamo a bocca aperta intenti a guardarlo passare, vagone dopo vagone, sembra non finire più.

 

america treno

 

Arriviamo cosi’ senza accorgercene all’Hackberry general store, è ancora chiuso e  non riusciamo ad entrare ma gironzoliamo un po’ all’esterno facendo qualche foto. Siamo da soli, il silenzio che c’è è surreale ed è inevitabile pensare a come doveva essere movimentato invece negli anni del boom della route 66.

 

route 66

route 66

hackberry

hackberry cosa vedere

 

Arriviamo a Seligman poco dopo, ci sono due pattuglie della polizia, una poliziotta nascosta dietro a un albero con un aggeggio in mano e un’altra poco più avanti che ferma i malcapitati.  E’ una specie di laser? Non sono riuscita a capirlo. Per nostra fortuna Luca, che qui in Italia ha il piede leggermente pesante, va piano. In quel momento penso che Il mio terrorismo psicologico durato mesi sulla polizia americana a qualcosa è servito, ignara che questo suo senso civico non durerà ancora per molto.

Seligman è davvero caratteristica, facciamo qualche foto anche qui e poi via, dentro ai negozi di souvenir.

 

route 66 seligman

seligman

route 66

route 66

 

E’ arrivato il momento di risalire in macchina, il Gran Canyon ci aspetta. Non ho chissà quali aspettative, ho visto miliardi di foto ma non mi ha mai entusiasmato.

La strada scorre dritta e per rompere la monotonia sgranocchiamo un po’ di patatine finchè non arriviamo all’entrata del parco. Sono le 11.15, al costo di 80$ facciamo la tessera parchi e ci viene data la cartina in Italiano.

Arriviamo al parcheggio, carichiamo lo zaino con cibo e beveraggio  e andiamo al noleggio biciclette dove la sera prima ho prenotato il giro in bici: uno shuttle ci porterà, insieme alle biciclette, fino ad hopi point. Da li percorreremo tutta la red route e i suoi punti panoramici su due ruote anziché con la navetta.

Dopo l’assegnazione della bici saliamo in bus, circondati da un gruppo di canadesi. Passiamo in mezzo al villaggio, vediamo il Bright Angel Lodge che sarà il nostro albergo per la notte e scendiamo ad Hopi point: qui inizia la nostra esplorazione del Gran Canyon, armati di caschetti.

Siamo tutt’altro che carini ma sono obbligatori, altrimenti l’assicurazione non copre, poco importa se facciamo ridere anche i sassi con questo obbrobrio addosso. Eh vabbè, tanto chi ci conosce qui?! Nessuno..si spera!

 

grand canyon bici

 

Lasciamo la bici e andiamo a dare la nostra prima sbirciata al Grand Canyon: rimango a bocca aperta e in religioso silenzio per qualche secondo tanto è lo stupore. Non mi aspettavo nulla e invece sono senza fiato!! Ma che meraviglia è il Grand Canyon?! Sono emozionata, mi mancano le parole (cosa davvero strana visto quanto sono chiacchierona di solito) e penso a quanto sono fortunata a poter essere qui.

 

grand canyon cosa vedere

grand canyon cosa

grand canyon bici

 

Non riesco a smettere di fare foto e Luca mi deve praticamente trascinare via…ci sono tanti altri punti panoramici da vedere!! Inforchiamo le bici e torniamo sui passi dello shuttle, andiamo a vedere Powell point prima e Maricopa point poi.

 

grand canyon america

grand canyon usa

 

Risaliamo nuovamente in sella per raggiungere mojave point e the abyss e ci rendiamo conto del perché la navetta ci avesse scaricato a hopi point e non prima. La red route da maricopa point a hopi point è tutta in salita ma, fortunatamente, non è nulla di proibitivo visto che le bici sono in buono stato (non come quelle che ci daranno in altri posti). Perciò, anche se prima di affrontare la salita eravamo preoccupati vedendo gente che scendeva addirittura dalla bici, noi  ce la caviamo con solo un po’ di fiatone. Il panorama è stupendo in tutti i punti panoramici ed io continuo ad essere un tutt’uno con la macchinetta fotografica.

 

grand canyon cosa fare

grand canyon diario

grand canyon punti panoramici

(no, tutte le foto col caschetto in testa anche no…)

Luca nel frattempo mi rimprovera perché sto facendo troppe foto. Ok che è bellissimo, mi dice, ma alla fine verranno fuori tutte uguali. Come tutte uguali? Faccio orecchie da mercante, sono al Grand Canyon e le foto non sono mai abbastanza!

Poco dopo ci ritroviamo al cinema: c’è una coppia, lei va sul bordo del rim, lui appoggia la reflex su un tavolino in modalità autoscatto, corre da lei e insieme tentano di mettersi in un improbabile posa alla Jack e Rose sulla prua del Titanic ma, per la fretta di sistemarsi, rischiano di cadere di sotto. Suicidio sul Grand Canyon, ecco il nome per la foto!

Do una gomitata amichevole a Luca sulla pancia e ridendo gli dico di imparare un po’ di romanticismo dal tipo. Lui, giusto per dimostrarmi tutto il suo di romanticismo, dopo poco se ne esce con un “eh ma allora siete tutte uguali voi donne, non sei solo tu!!” io lo guardo non capendo cosa vuole dire. Mi spiega allora che ha assistito alla scena di una coppia in cui lei voleva decine di foto e il fidanzato sbuffava e brontolava come un anima in pena. Si consola, siamo tutte uguali, anzi, ce ne sono anche di peggio. Non c’è dubbio, romantico come lui non c’è nessuno!

Tra una scenetta e l’altra continuiamo il nostro giro e arriviamo ad Hermits Rest dove ci accomodiamo su un tavolino, facciamo i panini e mangiamo che sono quasi le 3. Lo shuttle che ci riporterà al visitor center viene a prenderci puntualissimo e un attimo siamo sulla navetta che ci porterà a yaki e yavapai point. Il tempo sta cambiando, le nuvole aumentano e io inizio a temere seriamente per il tramonto. Vabbè, a quello ci penseremo dopo, intanto godiamoci lo spettacolare Yaki point.

 

grand canyon diario

 

Questo è stato il viewpoint che ho amato più di tutti. Il Grand Canyon è grande ma qui ho provato un emozione unica, se ci penso mi vengono ancora i brividi ora, dopo due anni.

Siamo rimasti davvero stupiti che nel parco ci fosse pochissima gente. Un ranger ci ha spiegato che questo poco afflusso era dovuto al fatto che i 4 giorni successivi ci sarebbe stata l’entrata gratuita per il centenario. Noi la tessera parchi l’avremmo fatta comunque quindi è stato un gran colpo di fortuna poter godere del Grand Canyon senza caos.

Sono ormai le 16.30 e, visto che ormai il cielo è nuvoloso e promette pioggia, andiamo a fare il check in. Io continuo a guardare in modo ossessivo fuori dalla finestra della cabin e, quando ho ormai perso le speranze, il cielo inizia ad aprirsi. Dai che forse riusciamo a vederlo questo tramonto al Grand Canyon!

 Andiamo a prendere la navetta e il prescelto è Powell point.

 

tramonto powell point

tramonto grand canyon

tramonto grand canyon diario

 

Che meraviglia!! Oggi ormai ho inflazionato questa parola ma che spettacolo, ho gli occhi a cuoricino e sono in una bolla di felicità.

Lo stato di trance in cui mi trovo non mi fa sentire la stanchezza nonostante abbia dormito poco. Luca invece? Lui stasera è proprio stanco quindi decidiamo di andare a mangiare al ristorante del Bright Angel e poi a nanna.

Discutiamo su cosa fare il giorno dopo, gli chiedo se il mattino successivo gli va di andare a vedere l’alba ma mi dice che ha bisogno di dormire e io non gli do torto, poche volte l’ho visto così stanco. A malincuore quindi gli dico che rinuncio anche io, non me la sento di andare a prendere la navetta da sola al buio alle 5 di mattina (quando mi sveglierò alle 4.30 la mattina successiva cambierò idea, per fortuna).

Torniamo in camera, adesso Inizio ad essere stanca anche io, Luca invece è passato allo stadio successivo, la modalità zombie. Alle 9 varchiamo la porta e intorno alle 9.20 abbiamo già preso sonno, è bastato appoggiare la testa sul cuscino tanto eravamo distrutti.

A domani, Grand Canyon!!

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