Imbottigliati nella Costiera Amalfitana: diario di viaggio e mini guida
La Costiera Amalfitana era nella mia (lunghissima) wishlist da tanto tempo. Quale migliore occasione del ponte del primo maggio per riuscire finalmente a vederla??
In ballo c’è anche Roma ma, una volta visti i prezzi dei vari mezzi di trasporto, decidiamo che la nostra meta sarà la costiera amalfitana.
Abbiamo la necessità di partire di sabato pomeriggio visto che, con noi, viene anche mia sorella, Cristina, che di professione fa la parrucchiera. Il mezzo più comodo e veloce è l’aereo perciò, dopo un breve controllo dei prezzi, scegliamo di partire da Bologna, un po’ più scomodo ma decisamente più economico. Con nemmeno 50 euro a testa abbiamo in mano il nostro biglietto Ryanair.
La partenza è sabato 28 aprile e il ritorno il primo maggio. Non esattamente un weekend tranquillo ma che, in teoria, ci assicura un clima piacevolissimo.
Scegliamo come base Amalfi, esattamente al centro della costiera e quindi comodissima. Il sogno era alloggiare a Positano ma, i prezzi proibitivi, ci hanno fatto propendere per l’antica repubblica marinara.
Noi abbiamo scelto l’hotel Amalfi, in pieno centro e con delle belle camere ristrutturate. Come dimenticare poi il bellissimo terrazzo esterno dove fare colazione la mattina?
Se tornassi in costiera però quasi sicuramente sceglierei Positano. Vi lascio perciò un link con tutte le strutture centrali della città, dove potrete scegliere e prenotare l’hotel che più soddisfa le vostre esigenze.
ALLOGGIARE A POSITANO: CLICCA QUI PER PRENOTARE L’HOTEL PERFETTO PER TE!
Per me con Positano è stato amore a prima vista.
Se volete contenere il budget invece Amalfi va benissimo e proprio l’hotel Amalfi è un alloggio ottimo con un buonissimo rapporto qualità prezzo.
Cosa si visita in così pochi giorni quando ci sono così tante cose da vedere?
L’itinerario è da subito chiaro nella mia mente. Un giorno a Capri, un giorno alla scoperta della costiera e l’ultima mezza giornata ad assaporare per poche ore Napoli.
Il primo problema sorge dall’ orario di arrivo. L’aereo atterra a Napoli alle 21, abbiamo quindi due soluzioni. La prima è noleggiare una macchina e arrivare in hotel in autonomia, la seconda è prenotare un servizio transfer.
Su consiglio dell’hotel decidiamo per la seconda opzione. Spulcio nel web finchè non trovo un servizio transfer super conveniente e lo prenoto. Si rivelerà puntualissimo e ci porterà a destinazione agevolmente.
Vi starete chiedendo, ma non era più semplice ed economico prendere una macchina?
All’inizio lo pensavo anche io. Facendo due conti però il prezzo era quasi inferiore con il servizio transfer. Noleggiare una macchina con tutte le assicurazioni in Campania ha prezzi folli. Se ci aggiungiamo poi il dover pagare un’autorimessa, il traffico e l’impossibilità di trovare facilmente parcheggio, è chiaro che l’auto qui, durante le festività, non è la soluzione migliore.
Il 28 aprile quindi, dopo aver prelevato Cristina dal suo salone, partiamo alla volta della costiera Amalfitana. L’ora di volo scorre velocissima e in un attimo siamo all’aereoporto di Napoli. Qui la navetta ci viene a prendere e ci porta ad Amalfi. Le strade sono deserte. Ma come? Avevo sempre sentito che c’è sempre molta gente durante i ponti. Vuoi vedere che quest’anno non è così? Un breve giretto in centro e ci ritiriamo in camera, domani ci aspetta Capri.
Oggi è in programma l’isola dei VIP. Di quest’isola ve ne parlerò in un altro post, vi basti sapere che, vista l’enorme quantità di persone all’attracco del traghetto, abbiamo dovuto correre ai ripari e noleggiare un piccolo motoscafo. Una giornata da incorniciare. Durante il tragitto vediamo tutta la costa che va da Amalfi a Positano, molto bella.
Come vedete, durante il giro in motoscafo, ho fatto pochissime foto. Cosa stranissima per me. Il motivo è presto detto. Con la barca in movimento le foto non solo vengono mosse ma è anche facile finire fuori bordo. Non potevo dare a Luca la soddisfazione di liberarsi così facilmente di me!
Il secondo giorno pieno è in programma la visita dei paesini dell’altra parte della costiera. Col motoscafo vedremo la parte della costa che va da Amalfi a Vietri, poi andremo a Ravello e infine visiteremo Positano, la città che da sempre sogno di vedere.
Ci accordiamo con il motoscafo del giorno prima, ci farà vedere la costa dal mare senza dover prendere il traghetto. Vogliamo evitare perdite di tempo e la marea umana che in questi giorni non da scampo. Partiamo alle 9 e alle 11 rientriamo in porto. Volete sapere quale parte di costa ho preferito? Decisamente questo. E’ molto più caratteristico, pieno di grotte e paesini.
Di ritorno dall’escursione vediamo la lunghissima fila all’imbarco del traghetto. Ringraziamo il cielo per aver speso qualcosina in più ma per aver potuto godere di quel panorama splendido senza impazzire in mezzo alla gente.
Siamo ignari che il nostro momento di sofferenza deve ancora arrivare. O dovrei dire momenti di sofferenza, al plurale?
Per andare a Ravello abbiamo deciso di prendere il bus e quello delle 11.15 lo vediamo partire proprio mentre noi siamo in arrivo. Che problema c’è? Nessuno, tanto il bus passa ogni quarto d’ora. Prendiamo i biglietti e ci mettiamo pazientemente in coda. Alle 11.30 non si vede nessuno, alle 11.45 ancora nulla e a mezzogiorno il malumore tra la gente inizia a crescere. La strada sembra completamente intasata. Come ci arriva qua l’autobus se è tutto bloccato?
A mezzogiorno e mezzo è ancora tutto fermo e dell’autobus nemmeno l’ombra. E’ caldissimo e noi siamo da più di un’ora sotto il sole. Ogni tanto un autobus arriva ma puntualmente non è mai il nostro. Finché, dopo due ore esatte, ecco arrivare un autobus con la scritta Ravello. Sarà un’allucinazione provocata dal caldo? Fortunatamente non lo è e, allargando le braccia per difendere la nostra pole position, riusciamo a salire sull’autobus per primi. Siamo stanchi e accaldati e non possiamo che augurarci che questa Ravello ne valga la pena.
La piazzetta principale è molto carina e ne approfittiamo per farci un panino e una bibita al bar, rigorosamente all’ombra.
Poi, grazie autobus, dobbiamo fare una scelta. Villa Rufolo o Villa cimbrone? Sono in programma entrambe ma ormai è chiaro che dobbiamo sceglierne una. La vincitrice è Villa Cimbrone.
Bellissima, la terrazza dell’infinito toglie davvero il fiato.
Anche il resto della villa merita ma il tempo scarseggia quindi, inevitabilmente, la facciamo un po’ di corsa.
Siamo già in ansia per il bus che dovremo prendere tra poco. Arriverà o ci farà aspettare altre due ore?
Ci mettiamo in fila e facciamo amicizia con una coppia di Torinesi. Il loro viaggio della speranza è iniziato a Sorrento, ancora non sanno se riusciranno mai a tornare viste le condizioni in cui versa la strada costiera. I tassisti dicono sia tutto bloccato e addirittura si rifiutano di mettersi in viaggio verso qualsiasi destinazione che non sia una scalinata con cui scendere ad Amalfi a piedi. Scalini infiniti e un ora e mezza di camminata, sotto il sole cocente. Il tutto per la modica cifra di 50 euro. Ma anche no, grazie! Aspettiamo l’autobus, arriverà prima o poi no? Il tempo stavolta passa in fretta, i nostri compagni di sventure sono simpaticissimi e stavolta siamo all’ombra. L’autobus arriva dopo un ora e mezza e, dopo un tempo che sembra infinito, facciamo finalmente ritorno, a passo d’uomo, ad Amalfi.
E’ tardissimo e noi dobbiamo ancora vedere Positano. La giornata sta procedendo esattamente secondo i miei piani, non c’è dubbio.
Le mie condizioni psicologiche sono critiche, presa dal nervoso inizio ad imprecare contro l’Italia e a rimpiangere l’impeccabile efficienza a cui sono abituata in America. Dai Giò, calmati.
Una doccia velocissima e andiamo di corsa a prendere l’ultimo traghetto per Positano, ci mancherebbe solo non riuscire a vederla. La strada è ancora intasata e noi non abbiamo più intenzione di stare ad aspettare un autobus fantasma.
Positano è bellissima, o almeno lo è quel poco che riusciamo a vedere. Non abbiamo tempo di perderci tra i vicoletti ma li vediamo velocemente visto che alle 20 abbiamo una prenotazione. Da Bruno, un ristorante con una vista strepitosa sulla città. L’ho selezionato attentamente cercando quello con il miglior rapporto qualità prezzo.
Arriviamo e…la vista è bellissima, i camerieri gentilissimi ma… c’è un’aria talmente forte che sembra di essere a Trieste con la bora. Ovviamente dove ho prenotato, mesi fa, il nostro tavolo? Fuori, dove l’aria se non stai attento ti porta via. Cosa fare allora? Entrare nel negozio vicino al ristorante e prendere una sciarpina. Si, il 30 di Aprile, a Positano, io ho comprato una sciarpina. Il cameriere ci dice che è la prima sera che fa così freddo. Come siamo fortunati! Questa giornata va sempre meglio, vero? L’aria è gelida ma almeno vediamo un fantastico tramonto e il cibo è buonissimo. Non abbondante ma quello che ci si aspetta da una location con un panorama così.
Purtroppo l’aria diventa sempre più gelida quindi di rimanere non se ne parla. La fermata del bus è li vicino e, almeno stavolta, arriva puntuale. E’ l’ultimo della giornata, sono appena le 21.30, e io non faccio che pensare che non si può vedere Positano così di corsa, proprio non si può.
Mi sforzo di prenderla con filosofia. Ci tornerò per vederla bene, questo è certo. Faccio un respiro zen e mi godo la strada costiera e la luna piena che riflette sul mare.
Facciamo ritorno in hotel, mangiamo un gelato e andiamo a letto.
E’ arrivato così l’ultimo giorno. Prenotiamo un transfer che ci farà fare un piccolo tour di Napoli, vista l’esperienza infernale di ieri evitare di prendere qualsiasi mezzo pubblico è d’obbligo.
Volendo ci sarebbe il treno che da Salerno va a Napoli e poi dalla stazione centrale basterebbe prendere l’alibus per l’aereoporto.
Il problema è che per arrivare a Salerno è necessario prendere autobus o traghetti e, viste le esperienze dei giorni scorsi, non abbiamo alcuna intenzione di rischiare di rimanere imbottigliati sulla strada della costiera amalfitana.
Facciamo un ultimo giretto ad Amalfi prima di partire, siamo qui da 3 giorni e ancora non abbiamo visto il Duomo. E’ presto così approfittiamo della poca gente per visitarlo bene.
Sono le 9 e la scala è vuota. Volete vedere la situazione alle 6 del pomeriggio? Eccola.
E’ “leggermente” più affollato. Per questo, se volete una visita tranquilla vi consiglio di approfittare delle prime ore del mattino.
L’autista ci viene a prendere puntualissimo e ci racconta la sua giornata di ieri. Un tour della costiera amalfitana con dei turisti americani. Ha impiegato 4 ore per percorrere il tratto Positano – Ravello quando, di solito, ci vuole appena 1 ora. 8 ore andata e ritorno, 8 ore dentro un pulmino. Ok autista, se era una sfida hai vinto tu.
Facciamo un giretto esplorativo a Napoli e alle 16 il nostro aereo decolla. Di questo viaggio ci restano bellissimi ricordi e la storia di un quasi esaurimento nervoso da raccontare.
Una cosa è certa: Io a Positano devo tornare e prima o poi lo farò. Ecco, magari eviterò le festività, visto che ancora ci tengo alla mia sanità mentale.
In conclusione, la costiera Amalfitana è davvero un luogo bellissimo ma vi prego, faccio un appello: fate qualcosa durante i periodi di maggiore affluenza. Regolamentate le visite, consentite l’accesso solo con i mezzi magari. Non lo so che cosa, ma fatelo, ve ne saranno tutti infinitamente grati.
Articoli correlati:
Costiera Amalfitana e dintorni, l’itinerario di viaggio